Chiesa temporanea a Villafranca di M.
grazie anche al contributo del Creberg

Villafranca di Medolla torna ad avere una chiesa. Il terremoto che ha colpito l'Emilia ha reso inagibili tutte le chiese della zona tra cui quella di San Bartolomeo che ha subìto ingenti danni. È stato così sviluppato il progetto di una piccola chiesa temporanea.

Villafranca di Medolla torna ad avere una chiesa. Il terremoto che ha colpito l'Emilia lo scorso maggio ha reso inagibili tutte le chiese della zona tra cui quella di San Bartolomeo che ha subìto ingenti danni con un crollo parziale dello storico edificio.

Per far fronte alle esigenze della comunità è stato sviluppato il progetto di una piccola chiesa temporanea in modo da riaprire in tempi rapidi un luogo di culto. Venerdì 19 ottobre si è tenuta la presentazione ufficiale dei lavori che hanno preso il via il 26 settembre e si completeranno entro la prima metà di novembre.

Presenti il vescovo di Modena mons. Antonio Lanfranchi, il sindaco di Medolla Filippo Molinari, il vicepresidente della Provincia Mario Galli, il Consigliere del Banco Popolare Claudio Rangoni Machiavelli e il parroco don Davide Sighinolfi.

Il progetto, reso possibile grazie a un contributo della Fondazione di Culto Banco San Geminiano e San Prospero, prevede la realizzazione di una chiesa per circa cento fedeli con dimensioni in pianta di 9,50 x 21,50 metri. Il nuovo edificio temporaneo sarà realizzato dalla ditta modenese Intertecnica Arredamenti utilizzando un sistema modulare di prefabbricazione leggera basata su innovativi pannelli in vetroresina in grado di garantire un elevato confort abitativo e semplicità di montaggio e smontaggio.

La nuova chiesa, seppur temporanea, avrà le caratteristiche funzionali ed estetiche di un vero edificio e un domani - risolta l'emergenza terremoto - potrà essere riconvertita in una nuova struttura necessaria alla comunità parrocchiale oppure smontata e ricostruita in altri luoghi.

L'importo necessario al finanziamento del progetto, messo a disposizione dalla Fondazione, deriva in parte da una raccolta fondi promossa dal Creberg e dal Gruppo Banco Popolare subito dopo il sisma, in parte dalla donazione benefica e dalla rinuncia al gettone di presenza dei componenti dei Comitati Territoriali di Modena e Verona, istituiti all'interno del Gruppo per agevolare il dialogo con il territorio.

«Nei giorni immediatamente successivi al primo terremoto del 20 maggio - ricorda l'economo diocesano Giorgio Garuti -, il Banco Popolare ha dato un primo contributo per gli interventi d'urgenza. È stato un gesto molto apprezzato, che ancora una volta ha confermato la sensibilità e l'attenzione dell'istituto verso le esigenze delle realtà locali. Come membro dell'Associazione delle Banche popolari, ha inoltre contribuito alla realizzazione della nuova chiesa che l'associazione ha donato alla parrocchia di San Felice. La realizzazione che viene presentata oggi a Villafranca è la conferma di un'attenzione costante al territorio».

«La Fondazione di Culto Banco San Geminiano e San Prospero è diretta emanazione del Banco che ha inscritto nel proprio dna l'impegno sociale e solidaristico - commenta Claudio Rangoni Machiavelli, consigliere di amministrazione del Gruppo Banco Popolare -. Qui a Villafranca, e più in generale in tutta l'Emilia, abbiamo incontrato una comunità volenterosa e tenace, ma profondamente colpita. Per questo, quando abbiamo ricevuto la richiesta di aiuto da parte di Don Davide Sighinolfi, ci siamo attivati per trovare con immediatezza una soluzione che potesse restituire una chiesa ai villafranchesi».

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