Yara, anche la terza traduzione
scagionerebbe Mohamed Fikri

Anche la terza versione della traduzione della frase pronuncia da Mohamed Fikri al telefono – seppur di parte – cagionerebbe l'operaio marocchino. È quella della consulente nominata dal suo avvocato, Roberta Barbieri.

Mohammed Fikri vince almeno il primo tempo dei prossimi sei mesi dìindagini disposte dal gip di Bergamo Ezia Maccora che non ha accolto la richiesta di archiviazione nei suoi confronti, sollecitata e ribadita in quattro udienze nel procedimento per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate di sopra il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa tre mesi dopo a poca distanza da casa.

Quella del marocchino è una vittoria ampia. Sono tre le nuove traduzioni che lo scagionano di quella sua telefonata che lo portò in carcere, alla fine del 2010, per essere scarcerato subito dopo per mancanza di indizi. "Allah, perdonami non l'ho uccisa io", così era stata inizialmente tradotta quella sua conversazione e questo, con il fatto che stava partendo per il Marocco, comportò il suo fermo, a bordo di una nave in acque internazionali.

Un successivo interprete spiegò quella frase come un' imprecazione perchè un conoscente che gli doveva dei soldi non rispondeva e il fatto che avesse un alibi comportò la sua scarcerazione (il fermo fu poì annullato dalla Cassazione). Era stata la famiglia di Yara, che aveva presentato anche altre richieste, a sollecitare delle nuove traduzioni, per fugare ogni dubbio. E il gip Maccora era stato d'accordo. Ora due nuovi consulenti della Procura, un lettore di arabo di nazionalità tunisina, collaboratore dell'Università di Bergamo e un interprete libanese che collabora con la Procura di Milano hanno ribadito che l'immigrato la parola "uccidere" non l'ha mai pronunciata.

Differente per qualche sfumatura, ma sostanzialmente concorde con il tenore delle altre traduzioni, anche quella del consulente del difensore di Fikri, Roberta Barbieri. In questo caso, l'esperta è marocchina, connazionale quindi di Fikri, e ha escluso di aver sentito la parola "uccidere" in quella conversazione raccolta in sottofondo dalla segreteria telefonica dell'interlocutore dell'immigrato.

Il legale della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo, non commenta le indiscrezioni sulle nuove traduzioni di cui dice di non essere ancora in possesso, ma nei prossimi giorni si riunirà con i famigliari della ragazza uccisa per valutare la situazione. Il pm Letizia Ruggeri con tutta probabilità nominerà altri consulenti, marocchini, per ulteriori traduzioni, mentre attende, come chiesto dal gip, l'intero percorso logico-scientifico, con il quale i carabinieri del Ris sono giunti a escludere che il Dna trovato sul corpo della tredicenne che apparterrebbe quindi all'assassino, sia di Fikri (il giudice dispone solo dell'esito degli accertamenti).

Poi, probabilmente, salvo svolte sorprendenti nelle indagini, ribadirà la richiesta di archiviazione nei confronti dell'unico indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio.

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