Abolizione del listino bloccato:
Pdl-opposizioni ok, la Lega non firma

Abolizione del listino bloccato, numero massimo di 80 consiglieri regionali e collegi legati alle province con gli attuali confini, prima del riordino. Sono i punti al centro di un «maxiemendamento» depositato giovedì 25 ottobre, frutto di un accordo tra Pdl e opposizione.

Abolizione del listino bloccato, numero massimo di 80 consiglieri regionali e collegi legati alle province con gli attuali confini, prima del riordino. Sono i punti al centro di un «maxiemendamento» depositato giovedì 25 ottobre, frutto di un accordo tra Pdl e opposizione, che venerdì 26 potrebbe portare al varo in Aula della legge elettorale e allo scioglimento del Consiglio regionale per andare al voto anticipato una volta approvato il provvedimento.

Al centro del testo anche il limite di due mandati consecutivi per il presidente della Regione, già previsto dalla legge nazionale. L'emendamento apporterà quindi delle modifiche concordate al progetto di legge già presentato nei mesi scorsi dal Pd, in discussione venerdì insieme a un testo del Pdl. L'unico gruppo consiliare che non lo ha firmato è la Lega Nord perché, come spiega il capogruppo Stefano Galli, «solo uno sprovveduto può pensare di fare una legge elettorale con un articolo con 11 commi».

Pd, Idv e Sel hanno presentato anche un subemendamento che introdurrebbe la doppia preferenza di genere, per garantire le «quote rosa» in Consiglio. «Se non ci saranno sorprese - ha spiegato il consigliere regionale del Pd Franco Mirabelli - domani verrà approvata la legge elettorale e poi, con le dimissioni dei consiglieri, si scioglierà il Consiglio regionale».

La Lega Nord non farà comunque ostruzionismo sulla legge elettorale con l'abolizione del listino bloccato che verrà discussa domani in Consiglio regionale. Lo ha annunciato Galli che ha depositato 19 emendamenti al provvedimento. «Non è nostra intenzione fare ostruzionismo - ha spiegato - anche perché riteniamo importante che si possa arrivare all'approvazione di un nuovo testo in cui, ad esempio, il listino non sia più presente».

«Siamo per il voto anticipato da effettuarsi in un "election day" congiuntamente alle elezioni politiche - ha aggiunto - una soluzione che permetterebbe al consiglio regionale di licenziare un'ottima legge elettorale e far risparmiare ai lombardi circa 50 milioni di euro».

Sel, Udc e Pensionati invece hanno depositato un migliaio di emendamenti "cautelativi", che tra gli altri punti hanno l'obiettivo di evitare che venga introdotta una soglia di sbarramento del 5% che taglierebbe fuori i partiti minori (nel testo frutto dell'accordo tra Pdl e opposizione la soglia rimane però del 3%).

«Sono emendamenti presentati in via cautelativa, non per fare ostruzionismo - ha spiegato il capogruppo di Sel Chiara Cremonesi - perché intendiamo ritirarli quando verrà approvato il "maxiemendamento" sulla legge elettorale. Se non verrà approvato li ritireremo lo stesso - ha concluso - perché si prenderà atto che non è stato raggiunto un accordo, ci dimetteremo e si andrà alle urne con il listino bloccato».

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