La proprietà dell'immobile di Ponte:
«Gesto forte, ma siamo stati costretti»

Davanti alla Victoria di Luca Messi si è presentata con l'ufficiale giudiziario anche la proprietà dell'immobile che ha anche reso noto un comunicato stampa dove ha ribadito «il dispiacere nell'essere stata costretta ad arrivare ad un gesto così forte».

Davanti alla palestra Victoria di Luca Messi, a Ponte San Pietro, si è presentata con l'ufficiale giudiziario anche la proprietà dell'immobile che ha poi diffuso un comunicato stampa.

«Abbiamo appreso con stupore delle dichiarazioni inveritiere rilasciate oggi agli organi di stampa da Luca Messi, nella sua qualità di legale rappresentante di Element s.r.l., società conduttrice del nostro immobile - si legge nel comunicato -. Se dal lato umano non si può che esprimere rammarico per quanto sta accadendo, dal lato imprenditoriale si sottolinea come la nostra azienda non possa permettersi di lasciare che un conduttore occupi un immobile non pagando per anni il canone di locazione. Per oltre quattro anni la società rappresentata da Luca Messi si è rifiutata di corrispondere detto canone affermando di voler acquistare l'immobile, senza però mai concretizzare tale promessa».

«Lo sfratto - si legge ancora nel documento - giunge al termine di un ampio contenzioso nel quale Luca Messi con la sua società ha tentato in tutti i modi di ostacolare la riacquisizione da parte nostra dell'immobile locato, con cause tutte ritenute infondate e rigettate dal Tribunale di Bergamo».

«Nonostante la sentenza di sfratto risalga a fine 2011 - si legge nella nota dei legali della spoicetà -, abbiamo comunque cercato di dare fiducia ancora una volta alle apparenti manifestazioni di volontà di acquisto di Luca Messi, consentendo ripetuti differimenti dello sgombero ordinato dal Tribunale. Tuttavia a distanza di un anno la società di Luca Messi non è stata in grado di formulare una seria proposta di acquisto, sostenendo di aver ottenuto una delibera di finanziamento da parte di un istituto di credito (mai consegnata alla proprietà, malgrado le reiterate richieste) a copertura peraltro di una sola quota del prezzo di acquisto ipotizzato».

«Davvero ingiustificate - conclude il comunicato - appaiono dunque oggi le dichiarazioni rese da Luca Messi, che pretenderebbe di continuare ad occupare l'immobile ove esercita una lucrosa attività commerciale a spese della proprietà, posto che ha versato, allo stato, appena la metà dei canoni arretrati».

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