Legge elettorale, abolito il listino
Si «scioglie» Regione Lombardia

La legge elettorale, con l'abolizione del listino bloccato, è stata approvata dal consiglio regionale della Lombardia con 75 voti favorevoli e un contrario. Al centro del provvedimento, oltre all'abolizione del listino, anche il numero massimo di 80 consiglieri.

Alle ore 15.43 di venerdì 26 ottobre è stata approvata con 75 voti a favore e 1 contrario (il vice presidente Carlo Saffioti, PdL) la nuova legge elettorale regionale, ultimo atto precedente le dimissioni preannunciate nei giorni scorsi dal gruppo del PdL e dai gruppi di minoranza, e annunciate il 26 in Aula anche dal capogruppo della Lega Nord Stefano Galli: in seguito numerosi Consiglieri regionali dei vari gruppi si sono avviati verso l'ufficio protocollo per sottoscrivere le dimissioni dalla carica e costituire così le premesse per lo scioglimento del Consiglio regionale.

Alle ore 16.56 il neo Consigliere Franco Spada (IdV), subentrato proprio questa mattina al dimissionario Gabriele Sola, ha apposto la 41° firma sul registro delle dimissioni.

La nuova legge elettorale poggia sostanzialmente sul contenuto del “maxi emendamento” che era stato sottoscritto ieri da tutti i gruppi politici (Lega Nord esclusa) con quattro capisaldi: abolizione del listino, limite massimo di doppio mandato consecutivo per il presidente eletto, premio di maggioranza attribuito su base circoscrizionale, tetto massimo di 80 consiglieri eletti in rappresentanza di tutte le Province (quelle esistenti alla data dell'1 gennaio 2012).

Approvato anche un emendamento del Capogruppo della Lega Nord Stefano Galli nel quale si stabilisce che le liste provinciali plurinominali sono composte seguendo l'ordine di alternanza di genere. Non è stata introdotta invece la possibilità di esprimere la doppia preferenza di genere.

CONSIGLIERI IN FILA PER RASSEGNARE LE DIMISSIONI
- Dopo l'approvazione della legge elettorale, con l'abolizione del listino bloccato, i consiglieri regionali sono andati all'ufficio protocollo e si sono messi in coda per depositare le proprie dimissioni. In questo momento sono in attesa davanti ai banchi dell'ufficio.

FORMIGONI, BERLUSCONI FAVOREVOLE A CHIUDERE OGGI - "Abbiamo fatto l'unità del Pdl". Così ha detto il presidente della Lombardia Roberto Formigoni dopo l'approvazione della legge elettorale mostrando un messaggio che gli aveva inviato il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovano. "Silvio favorevole a chiudere oggi con la nuova legge elettorale - è il testo - ti ha cercato". "Voi parlavate di spaccatura - ha commentato Formigoni - c'è una unità perfetta del partito".

LOMBARDIA: SALVINI, PARLIAMO CON TUTTI NON CON FORMIGONI - "Il problema è con chi parlare nel Pdl": lo ha detto il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini che è passato al Pirellone durante la seduta dopo la quale si è sciolto il consiglio regionale. "La Lega aveva promesso di andare a votare e si farà. Aveva promesso di togliere il listino per non avere più Minetti paracadutate dall'alto. Stiamo lavorando al programma. Abbiamo il candidato Maroni, chi ci sta ci segue". Disposti a parlare "con tutti, ma non con Formigoni".

Ore 15.48 - FORMIGONI "SI VA VERSO LEGGE ELETTORALE SENZA LISTINO" - "Si va verso un duplice risultato positivo. Chi ha fatto ostruzionismo stamattina sembra essersi arreso quindi potremo proporre una legge elettorale senza listino e poi procedere  con lo scioglimento del consiglio". Così Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, a Tgcom24.
"Andiamo al più presto a nuove elezioni, evitando una campagna elettorale lunga 6 mesi. Va bene - ha aggiunto - che anche i leghisti si dimettano, la strada l'ha dettata però il Pdl e il Presidente della Regione. Entro due ore ci sarà lo scioglimento del consiglio, speriamo anche con la nuova legge elettorale, se non ci sarà l'imboscata".

Ore 15.43 - OPPOSIZIONE, APPROVIAMO LEGGE E POI DIMISSIONI
- Il Pd è pronto a ritirare i propri subemendamenti sulla legge elettorale, per arrivare "ad approvare il 'maxiemendamentò così com'è e sciogliere il Consiglio regionale". Lo ha annunciato in Aula il consigliere regionale Franco Mirabelli, durante la discussione sulla legge elettorale. "Il nostro auspicio è quello di riuscire a dare l'immagine di un Consiglio regionale che va al voto con una legge elettorale modificata - ha spiegato - ma bisogna sottolineare che se oggi arriviamo allo scioglimento le responsabilità non sono tutte uguali". Anche Elisabetta Fatuzzo, capogruppo dei Pensionati, ha confermato che una volta abolito il listino ritirerà gli oltre 1.600 emendamenti presentati insieme a Sel e all'Udc. "Non stiamo facendo una partita di poker - ha spiegato il capogruppo dell'Udc Gianmarco Quadrini - approviamo velocemente la legge elettorale e poi, per chi vorrà, si aprirà un periodo di vacanza".

Ore 15.35 - FORMIGONI, DI QUESTO PASSO RISULTATO PIENO - Se, come sembra, entro la giornata di oggi si approverà la legge elettorale lombarda e tutto il Consiglio regionale si dimetterà, "sarebbe un risultato pieno". Lo ha detto il governatore Roberto Formigoni, parlando con i giornalisti a margine della seduta del Pirellone.

Ore 15.25 - PDL, BASTA MANFRINE ORA GESTO RESPONSABILITA' - "Non è più tempo di manfrine": così il capogruppo del Pdl in Regione Lombardia, Paolo Valentini, è intervenuto in aula per chiedere di smettere con un "pur elegante" ostruzionismo e approvare subito la legge elettorale. Aggiungendo però che se i rallentamenti fossero continuati i consiglieri del Pdl sarebbero pronti a dimettersi con quelli dell'opposizione. "Sono in quest'aula da 18 anni - ha detto - ed è probabilmente l'ultima volta che vi prenderò la parola. Ma il momento del Paese e della Regione richiede, non possiamo più tirarci indietro". E a questo invito del Pdl che il capogruppo della Lega Nord, Stefano Galli, ha replicato chiedendo il tempo di esaminare alcuni emendamenti e assicurando che poi i consiglieri della Lega Nord saranno pronti a dimettersi.

Ore 15.06 - LEGA, LEGGE ELETTORALE POI CI DIMETTIAMO - La Lega ha chiesto in aula che venga approvata in due ore la legge elettorale e poi "ci dimetteremo anche noi e si va a casa": lo ha detto il capogruppo della Lega in regione Stefano Galli.
Il capogruppo della Lega ha preso la parola in Aula dopo che quello del Pdl, Paolo Valentini, aveva lanciato un ultimatum: "Il tempo delle manfrine è finito per tutti. Chiedo che la Lega approvi con noi e con l'opposizione in un'ora-un'ora e mezza il maxi-emendamento: se c'è questa volontà, ci stiamo, altrimenti ce lo facciano capire e andiamo subito a dimetterci". Il leghista Galli ha risposto con la disponibilità a terminare subito la discussione generale, abbandonando l'ostruzionismo, per entrare nel merito e approvare la legge in un paio d'ore. Ricordando però che per la Lega l'esperienza amministrativa finisce "non perchè il problema è il listino", ma per le sospette collusioni con la 'ndrangheta che hanno portato all'arresto dell'assessore Domenico Zambetti.

Ore 14.35 - VALENTINI, 23 CONSIGLIERI PDL PRONTI A DIMISSIONI - Dei 26 consiglieri regionali Pdl presenti alla seduta di oggi 23 sono pronti alle dimissioni. È questo, ha spiegato il capogruppo del Popolo della Libertà Paolo Valentini, il risultato della riunione del gruppo indetta durante la pausa dei lavoro d'aula. "Ho fatto rivotare la linea - ha spiegato - ed è finita con 23 sì e 3 astenuti". Di conseguenza, Valentini ha detto che alla ripresa dei lavori prenderà la parola sull'ordine dei lavori, chiederà di approvare la legge elettorale in un'ora. Se non succederà i consiglieri si alzeranno e andranno nell'ufficio protocollo a consegnare le dimissioni.

Ore 12.48 - POLEMICA PDL- LEGA SU OSTRUZIONISMO - Polemica tra Pdl e Lega Nord sull'ostruzionismo, nella discussione sulla legge elettorale con l'abolizione del listino bloccato in corso in Consiglio regionale. "Il Pdl chiede la modifica della legge elettorale - ha spiegato il consigliere Sante Zuffada - non si può dare adito a strategie e furbizie che danno una brutta immagine della politica". Zuffada, oltre che alla Lega Nord, si è rivolto anche a Udc, Sel e Pensionati, che hanno presentato oltre 1.600 emendamenti, chiedendo di "fare chiarezza". Affermazioni alle quali ha risposto in Aula l'ex assessore leghista Daniele Belotti. "Il nostro non è ostruzionismo - ha spiegato - il vero ostruzionismo lo hanno fatto le opposizioni quando si votavano provvedimenti come le norme sulla caccia. Non si può però votare tutto di corsa - ha proseguito - nessuno ha voglia di restare attaccato alla poltrona ma si poteva restare in questo consiglio e lavorare fino a fine novembre su alcuni provvedimenti urgenti".

Ore 12.47 - FORMIGONI, DA GOVERNO SI' VOTO ENTRO 27/1 - "Ho parlato anche stamattina col ministro Cancellieri che mi ha confermato, alla luce dello scioglimento del Consiglio oggi, che il Governo fisserà la data delle elezioni in una domenica compresa tra 16 dicembre e il 27 gennaio 2013": lo ha detto il presidente Roberto Formigoni conversando con i giornalisti.

Ore 11.39 - IN DISCUSSIONE 1.647 EMENDAMENTI SU LEGGE ELETTORALE - Sono in tutto 1.647 gli emendamenti ai due progetti di legge elettorale (a firma Pd e Pdl), oggi in discussione nel Consiglio regionale della Lombardia. Tra questi il maxiemendamento frutto di un accordo tra Pdl e opposizione, che apporta una serie di modifiche concordate al progetto di legge del Pd fissando i punti cardine della norma: abolizione del listino bloccato, numero massimo di 80 consiglieri regionali, premio di maggioranza e limite di due mandati per il presidente della Regione. La Lega Nord ha presentato 19 emendamenti, in particolare per chiedere l'ineleggibilità dei condannati in primo grado di giudizio. Mentre Sel, Udc e Pensionati hanno depositato oltre 1.600 emendamenti 'cautelativì, destinati a essere ritirati non appena verrà approvato il maxiemendamento. Tra gli altri punti hanno l'obiettivo di evitare che venga introdotta una soglia di sbarramento del 5% che taglierebbe fuori i partiti minori (nel testo frutto dell'accordo tra Pdl e opposizione la soglia rimane però del 3%).

Ore 11.27 - PD, OGGI DIMISSIONI E LEGA NE PRENDA ATTO - "La legislatura si deve chiudere oggi, e appena capiremo che non sarà possibile votare oggi la legge elettorale rassegneremo le dimissioni". Lo ha detto, durante la seduta del Consiglio regionale, il consigliere del Pd Franco Mirabelli, che ha chiesto alla Lega Nord di "assumersi le proprie responsabilità" e non fare ostruzionismo sulla legge elettorale. "Scelga la Lega se assumersi la responsabilità di mantenere il listino bloccato - ha sottolineato - la Lega sta cercando di allungare i tempi, quando dovrebbe fare un gesto di coerenza e prendere atto che oggi si chiude questa legislatura". 

Ore 11.24 - LEGA OTTIENE 40 MINUTI A CONSIGLIERE IN DIBATTITO - Il gruppo consiliare della Lega ha ottenuto dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Fabrizio Cecchetti (leghista), che ogni intervento del dibattito per la legge elettorale sia di quaranta minuti. In questo modo sembrano allungarsi i tempi della discussione, aprendo già un contenzioso con il Pdl. Il capogruppo del Carroccio, Stefano Galli, aveva chiesto di stabilire in "almeno un'ora" i tempi di intervento per ogni singolo consigliere, quello del Pdl, Paolo Valentini, aveva risposto che "ne bastano 10".

Ore 11.17 - APPROVATE DIMISSIONI SOLA (IDV); LA LEGA VOTA NO - Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato in Aula le dimissioni del consigliere regionale dell'Idv Gabriele Sola, che nei giorni scorsi aveva deciso di fare un passo indietro "per rinunciare al vitalizio". Prende il suo posto il bergamasco Franco Spada, primo nella lista dei non eletti dell'Idv, nonostante il voto contrario della Lega Nord, unico partito che si è opposto alle dimissioni. "La decisione del consigliere Sola ci ha lasciati amareggiati - ha spiegato il capogruppo del Carroccio Stefano Galli - qualcuno potrebbe credere che si tratta di un'operazione studiata a tavolino, per ritagliarsi un posto al sole in vista delle elezioni nazionali". Affermazioni alle quali ha risposto in Aula lo stesso Sola. "Mi spiace che i leghisti non abbiano raccolto il messaggio - ha sottolineato - il mio era un appello rivolto a tutti i consiglieri, ma purtroppo è rimasto isolato".

Ore 10.41 - LOMBARDIA: FORMIGONI, OGGI CHIARO SE E CHI VUOLE LISTINO - Il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, è arrivato al Pirellone per partecipare alla seduta del Consiglio, confermando che oggi sarà l'ultima riunione, perchè così è stato concordato". Sulla possibilità che si approvi la legge elettorale, Formigoni si è augurato che la discussione "abbia esito positivo: se qualcuno fa ostruzionismo o propone lungaggini vuol dire che vuole mantenere il listino". "Oggi - ha concluso Formigoni parlando brevemente con i giornalisti prima di entrare in aula - diventerà chiaro chi pur avendo tuonato contro i listino lo vuole mantenere".

Ore 10.27 - FORMIGONI, GIUNTA HA APPROVATO BILANCIO - "Oggi in Giunta abbiamo approvato il bilancio, che normalmente si approva a novembre: se non lo si approvava oggi prima della scioglimento del consiglio, per la prima volta la Lombardia non avrebbe avuto il bilancio e avrebbe dovuto procedere per dodicesimi". Lo ha detto Roberto Formigoni arrivando al Pirellone. Il governatore della Lombardia ha spiegato che la Giunta ha "lavorato giorno e notte" per approvare "provvedimenti essenziali che non potevano stare fermi 4 mesi".

Ore 9.35 - PDL OTTIENE SALA 'PER DIMISSIONI', E' SCONTRO - Prima ancora che politica, è in punta di diritto la prima polemica di giornata al Consiglio regionale della Lombardia dove fra poco si aprirà quella che potrebbe essere l'ultima seduta di questa legislatura. Nella tarda serata di ieri, a quando si è appreso da fonti qualificate, si è aperto uno scontro fra l'Ufficio di presidenza e la segreteria generale. Quest'ultima, su richiesta del capogruppo del Pdl, Paolo Valentini, ha infatti concesso per l'intera giornata odierna una sala apposita (con due dirigenti) per verificare "la volontà dei consiglieri di attivare" le loro dimissioni contestuali. Ma del decreto con cui la segretaria generale Marina Gerini ha dato seguito alla richiesta non sarebbe stato informato l'ufficio di presidenza. E così, sempre secondo le stesse fonti, il presidente Fabrizio Cecchetti ha protestato inviando una lettera alla stessa Gerini in cui, oltre a fare presente la situazione, avrebbe anche ravvisato un comportamento di abuso d'ufficio. Dal Pirellone fanno comunque sapere che ciò non significa aprire un contenzioso con il segretario generale, ma si tratta di una richiesto urgente di chiarimento, anche perchè l'apertura di quella sala è contestuale a quella già prolungata dell'ufficio Protocollo a cui formalmente spetta di accogliere le dimissioni dei consiglieri regionali.

Ore 7.39 -
LOMBARDIA: FORMIGONI, PATTI CHIARI, LEGGE VOTO E VIA CONSIGLIO - "Patti chiari: si approva la nuova legge e poi si scioglie il Consiglio. I consiglieri Pdl confermano le proprie dimissioni": è questo uno dei twitter postato questa mattina dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l'hashtag 'Consiglioultimasedutà. Quella di oggi è la 75ma seduta dell'assemblea regionale, ha sottolineato il governatore stesso, ricordando che i lavori inizieranno alle
10.

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