Isnenghi e il Piano del traffico:
«Crisi in giunta o tarallucci e vino»

Come può il Piano del traffico per Bergamo essere redatto anche da persone vicine all'Atb, che lo dovrà poi subire? Come può il Piano illustrato dal vicesindaco essere «sconfessato» da sindaco e giunta. Se lo domanda Mirko Isnenghi, prossimo candidato alla poltrona di primo cittadino.

Come può il Piano del traffico per Bergamo essere redatto anche da persone vicine all'Atb, che lo dovrà poi subire? Come può il Piano illustrato dal vicesindaco essere «sconfessato» da sindaco e giunta. Se lo domanda Mirko Isnenghi, prossimo candidato alla poltrona di primo cittadino.

Dopo mesi di titubanze e trattative andate a vuoto tra le varie componenti della maggioranza, il vicesindaco presenta le correzioni all'esistente Piano del Traffico. Si tratta di una trentina di pagine redatte da un  gruppo di tecnici con una grossa componente vicina all'Atb che tendono a cambiare l'attuale struttura viabilistica della città.

Noi non vogliamo entrare nel merito delle singole decisioni, cosa già fatta a suo tempo, vogliamo prendere in considerazione il significato politico dell'iniziativa della giunta.

Innanzitutto la figura del vicesindaco. In politica è il diretto rappresentante del sindaco, quindi ogni iniziativa dello stesso è da attribuire direttamente al sindaco. Non si comprende per quale motivo il primo cittadino, in pubblico e in riunioni ristrette, asserisca la modificabilità del provvedimento, pur avallando l'operato del suo collaboratore.

Gli stessi gruppi che compongono la maggioranza consiliare, ribadiscono, nelle stesse sedi e in presenza della giunta, la loro contrarietà a elementi significativi dello stesso.

A questo punto viene logico fare alcune considerazioni:
1) Non è politicamente corretto che il piano venga redatto da componenti della società che in futuro lo devono subire (vedasi Atb)
2) Se i partiti di maggioranza reputano emendabile nella sostanza il documento, e lo stesso viene presentato ugualmente al consiglio (magari pensando di avere l'appoggio delle opposizioni), in politica è un chiaro segnale di spaccatura tra la giunta e la maggioranza consiliare.
3) Se alla fine, per salvare l'unico provvedimento significativo viabilistico intrapreso dall'attuale giunta in 3 anni e mezzo, si raggiungerà un compromesso, lo stesso scontenterà tutti e si avrà l'ennesima presa in giro alle associazione, ai commercianti e residenti delle zone interessate.

Tutte queste considerazioni arrivano a due sole soluzioni: o si va verso una crisi di giunta in quanto il provvedimento essendo presentato, come detto, dal vicesindaco è emanazione del sindaco e, quindi, un suo stravolgimento è una sfiducia allo stesso, oppure, con il suo stravolgimento, si priva ancora una volta la città di una qualsiasi programmazione futura, il classico “tarrallucci  e vino”.

L'evolversi della situazione, la caparbietà di taluni nel voler presentare un piano che i partiti di maggioranza “dichiarano” di non accettare, la mancanza di un qualsiasi studio generale della viabilità a Bergamo dopo il ritiro di tre anni fa dell'incarico allo studio Gemini, denunciano il pressappochismo con cui l'attuale maggioranza gestisce il problema viabilistico di una città che, grazie ai paesi limitrofi, subisce un traffico di circa 300.000 abitanti.

Non ci resta che attendere il risultato del braccio di ferro tra giunta e maggioranza consigliare, per assistere ancora una volta alla sconfitta del buon  senso e della politica».
Mirko Isnenghi
Candidato sindaco al Comune di Bergamo

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