Brebemi: al museo di S. Giulia
i reperti della necropoli di Urago

Si è tenuta martedì al Museo di Santa Giulia a Brescia la presentazione della necropoli rivenuta a Urago d'Oglio durante gli scavi per la costruzione della Brebemi e risalente all'età del Ferro.

Si è tenuta martedì al Museo di Santa Giulia a Brescia la presentazione della necropoli rivenuta a Urago d'Oglio durante gli scavi per la costruzione della Brebemi e risalente all'età del Ferro.

All'evento hanno partecipato Raffaella Poggiani Keller Soprintendente della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Francesco Bettoni, Presidente della Società di Progetto Brebemi Spa, Andrea Arcai, Assessore alla Cultura, Musei e Turismo del Comune Brescia e Mariella Fortunati, Responsabile del coordinamento dell'archeologia preventiva per il progetto BreBeMi – Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia.

Dopo l'inaugurazione di martedì, la mostra “Terre di confine. Una necropoli dell'età del ferro a Urago d'Oglio” sarà aperta al pubblico fino al 31 marzo al Museo di Santa Giulia. Mostra a cura della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia in collaborazione con Comune di Urago d'Oglio, Società di Progetto Brebemi Spa, Associazione “Al Castelaro”, Comune di Brescia, Santa Giulia. Museo della città.

Tema della mostra è il ritrovamento di una necropoli protostorica di V secolo a.C. La scoperta rappresenta l'esito dell'indagine archeologica effettuata a Urago d'Oglio (BS) in occasione dei lavori per la realizzazione dell'Autostrada Brescia-Bergamo-Milano (BreBeMi) che, attraversando i terreni agricoli della media pianura ha intercettato tra il 2009 e il 2011 ben 130 siti archeologici e altri ne sta portando alla luce.

L'interesse della scoperta sotto gli aspetti storici e archeologici è davvero notevole: una necropoli della Cultura di Golasecca, ubicata oltre il confine orientale tradizionalmente definito dagli specialisti, in prossimità di un tracciato fluviale importante quale il fiume Oglio, al centro di vivaci rotte di scambio con il mondo etrusco-padano, l'area veneta, quella alpina e quella ligure. Tale situazione di commistione culturale sembra riflettersi anche nella composizione dei corredi, espressione dell'incontro e della mescolanza di genti diverse, e nel rituale funerario misto, a inumazione e a cremazione.

L'iniziativa, accompagnata dall'edizione dello studio dei materiali, vuole porsi come un buon esempio dei risultati che può produrre la collaborazione tra pubblico e privato in particolare nella prassi dell'archeologia preventiva e nella sua applicazione alle grandi opere pubbliche. Il catalogo a corredo della mostra intende rappresentare il primo quaderno di una serie che si ponga come fine il dar conto in tempi rapidi dei risultati più significativi ottenuti in Lombardia negli interventi di archeologia preventiva legati alla realizzazione di grandi opere pubbliche e anche ai progetti, in parte conseguenti, di valorizzazione del patrimonio archeologico.

L'ospitalità nel Museo della città in Santa Giulia da parte del Comune di Brescia conferma una tradizione di collaborazione di lunga data, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico della città e del territorio e di sensibilizzare i visitatori del museo ai temi fondamentali della tutela e della sua conoscenza.

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