Apre il cimitero, addio Yassin
«E ora si trovi un accordo»

La comunità islamica e anche alcuni bergamaschi – autorità e conoscenti - hanno dato l'ultimo saluto a Yassin Giovanni nel cimitero di Colognola, nel luogo scelto da papà Mehmet Yasar e mamma Cristina. Amici e parenti si sono stretti intorno alla famiglia.

La comunità islamica e anche alcuni bergamaschi – autorità e conoscenti - hanno dato l'ultimo saluto a Yassin Giovanni nel cimitero di Colognola, nel luogo scelto da papà Mehmet Yasar e mamma Cristina. Amici e parenti si sono stretti intorno alla famiglia.

Al cimitero islamico – aperto per la prima volta – sono giunte oltre duecento le persone: tra loro gli insegnanti e i genitori dei ragazzi della scuola di via Locatelli frequentata da Yassin. Dopo il rito, la tumulazione del feretro coperto di mazzi di fiori bianchi e gialli. Poche ore prima, la piccola bara bianca aveva sostato nel centro islamico in via Cenisio per una preghiera comunitaria.

All'ingresso del cimitero sono invece giunti alcuni rappresentanti del Comune, Leonio Callioni, assessore ai servizi sociali ed Elena Carnovali, consigliere del Pd. Callioni si è poi detto ottimista sul fatto che si trovi presto una soluzione della questione legata al cimitero islamico.

“Per me basterebbe un passaggio in giunta – ha detto -, per Cristian Invernizzi è necessario portare la questione in consiglio comunale. Vedremo". La presenza dell'assessore è stata letta come un gesto significativo da Imad El Joulani, presidente della Comunità islamica di Bergamo: "È un segno positivo di umanità e civiltà. La morte di questo bambino ha fatto prendere una decisione di buon senso, ma per noi la convenzione non può più aspettare. Fino ad ora ci vediamo costretti a portare le salme dei nostri morti nei paesi d'origine, ma si tratta di cittadini italiani, le cui famiglie oltre a non poter sostenere le spese, vivono qui da anni". Vicino alla comunità islamica anche don Massimo Rizzi del Segretariato migranti.

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