Gleno, c'è l'accordo integrativo
L'intesa riguarda 300 lavoratori

Dopo un anno di trattativa, è stato raggiunto il 23 ottobre scorso l'accordo per il rinnovo del contratto integrativo alla casa di riposo di via Gleno: l'intesa vale per i 300 dipendenti della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice di Bergamo.

Dopo un anno di trattativa, è stato raggiunto il 23 ottobre scorso l'accordo per il rinnovo del contratto integrativo alla casa di riposo di via Gleno: per i dipendenti della Fondazione Santa Maria Ausiliatrice di Bergamo, circa 300, si tratta di una notizia importante visto che da sei anni il loro integrativo è sospeso a causa delle difficoltà economiche che la struttura ha attraversato.

Per illustrare i dettagli dell'intesa i rappresentanti di Fp Cgil, Fp Cisl, Usb e Rsu hanno incontrato stampa e tv nella sala polivalente della Fondazione. All'incontro erano presenti per la Rsu Fiorenza Mologni, Domenica Gritti, Isabella Brina, Donatella Fenili, Maurizio Spadea e Mario Belotti; per le organizzazioni sindacali, Giacomo Pessina Cgil e Giulio Pennacchia della Cisl.

“Le trattative alla Fondazione Santa Maria Ausiliatrice sono in genere lunghe e difficili ma producono anche risultati importanti - hanno detto i rappresentanti sindacali -. È stato così con le precedenti trattative sul risanamento economico del 2006, poi per tutte le trattative sull'esubero di personale che si sono chiuse: la prima con un sostanziale miglioramento delle condizioni economiche della Fondazione e le altre senza l'apertura di procedure di licenziamento del personale. Così è stato anche per questa trattativa durata oltre un anno: si è arrivati alla stipula di un nuovo Ccia per il personale della Fondazione”.

La trattativa è, infatti, iniziata nel mese di ottobre del 2011 e si è conclusa 12 mesi dopo. L'assemblea del personale del 29 ottobre ha, poi, approvato l'ipotesi di accordo. L'intesa riguarda, come già detto, circa 300 persone, ovvero tutti i dipendenti della Fondazione, sia quelli a cui è applicato il Contratto nazionale della Sanità (circa 250 assunti prima del 2009) sia quelli a cui si applica il Contratto nazionale Uneba (circa 50 assunti dopo il 2009).

“Il primo fatto positivo - continuano Rsu e sindacati - è che l'integrativo riguarda tutti i lavoratori della Fondazione. Diventa, cioè, uno strumento di armonizzazione di alcune norme e condizioni che i due Ccnl disciplinano in maniera diversa. I temi affrontati sono: le relazioni sindacali, il part time, l'orario di lavoro (compresa la regolamentazione della pausa e il tempo di cambio della divisa come tempo di lavoro), la formazione e l'aggiornamento (con particolare attenzione alla riqualificazione professionale). Inoltre, salvaguardando le norme del Contratto della Sanità, l'accordo consente al personale di partecipare alle migliorate condizioni economiche della Fondazione attraverso il ripristino di un Premio economico aziendale che può raggiungere cifre significative (oltre 1.000 euro annui). Il fondo complessivamente messo a disposizione sarà di circa 200.000 euro. Per gli anni 2010, 2011 e 2012 i fondi per i lavoratori della sanità e per quelli Uneba saranno separati come previsto dai rispettivi contratti e per il 2012 il fondo Uneba sarà incrementato dall'1,4% del monte salari (previsto dal contratto regionale) al 2,6%. Le risorse saranno distribuite sulla base del criterio della presenza. Per il 2013, 2014 e 2015 il Premio sarà unificato e i criteri per la distribuzione saranno tre: la presenza, specifici progetti di miglioramento e il grado di soddisfazione degli utenti. Infine è sicuramente positivo aver posticipato la discussione sui nuovi turni (e di conseguenza sul modello organizzativo) per farla coincidere con l'apertura del nuovo Gleno, evitando peggioramenti delle condizioni lavorative e di conseguenza dell'assistenza, secondo noi inevitabili se venissero applicate le proposte dell'azienda. I turni e la qualità dell'assistenza sono i prossimi capitoli per noi centrali”.

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