Botta di Sedrina, ponte chiuso
Fermate dei bus troppo pericolose

Aria fredda, automobili che sfrecciano e posizione pericolosa. Da quasi 2 mesi chi deve prendere il pullman verso Bergamo o verso Zogno, partendo da Botta di Sedrina o da Campana di Villa d'Almè, deve raggiungere gli imbocchi delle due frazioni.

Aria fredda, automobili che sfrecciano e posizione pericolosa. Da quasi due mesi chi deve prendere il pullman per dirigersi verso Bergamo o verso Zogno, partendo da Botta di Sedrina o da Campana di Villa d'Almè, deve raggiungere gli imbocchi delle due frazioni, all'altezza degli stop che immettono sull'ex statale 470. A causare lo spostamento delle fermate Sab di via Ponte Botta e di Campana è un divieto di transito per i mezzi pesanti reso necessario per i lavori di indagine al ponte che unisce le due località.

«La posizione delle due fermate è a dir poco pericolosa – riferiscono alcuni utenti di Botta di Sedrina della linea Sab –. Sia per il traffico elevato, sia per l'aria fredda che spira dal Brembo, accentuata ulteriormente dal passaggio dei veicoli». Gruppi di studenti e lavoratori devono infatti attendere l'arrivo dei pullman per raggiungere Bergamo accanto al guardrail all'ingresso di Campana oppure per spostarsi verso Zogno devono appostarsi all'ingresso di Botta, a metà strada tra via Ponte Botta e la galleria della Maivista.

Il sindaco di Sedrina Agostino Lenisa precisa che la posizione delle fermate non è di competenza del Comune. «A seguito dell'entrata in vigore del divieto di transito abbiamo subito informato Sab e Provincia. Proprio quest'ultima con un sopralluogo ha stabilito la posizione precisa delle fermate che sostituiscono quella di via Ponte Botta. Concordo sicuramente sulla pericolosità, tanto che da parte nostra, per proteggere i viaggiatori, abbiamo posizionato dei birilli e un cartello di segnalazione di ostacoli, per rallentare la velocità delle auto in uscita da Botta».

I lavori di indagine, svolti in sinergia tra Sedrina e Villa d'Almè, sono iniziati l'ultima settimana di ottobre e si dovrebbero concludere venerdì prossimo. «Si tratta – spiega l'assessore alle Opere pubbliche di Villa d'Almè Tiziano Marchetti – di un'attività di indagine geognostica e diagnostica del ponte. L'indagine si è resa necessaria dopo l'insorgenza di fessurazioni sul manto stradale che avevano portato a transennare il lato del ponte interessato e, successivamente, al divieto di transito dei mezzi pesanti». Le indagini sono di tipo visivo, perché si andrà ad aprire parte dell'arcata per osservarne lo stato attuale, con carotaggi sulla sede stradale per controllare lo stato delle spalle laterali e con un'indagine radar per conoscere dimensioni e resistenze dei materiali usando anche delle sonde perforatrici. «Gli esiti della perizia – precisa Lenisa – metteranno i tecnici in condizioni di stabilire gli interventi necessari e le due Amministrazioni valuteranno come intervenire». Quindi le fermate del bus potrebbero restare sull'ex statale ancora per mesi.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 6 novembre

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