Dalla cella passa ai domiciliari
Nuovo colpo, libero per solo 4 ore

Quattro ore di libertà e subito è tornato in carcere. Invece di dirigersi verso la comunità sociale dove avrebbe scontato la sua pena ai domiciliari, un 42enne ha pensato bene di andare a scassinare le macchinette delle bevande dei Riuniti.

Quattro ore di libertà e subito è tornato in carcere. Invece di dirigersi verso la comunità sociale dove avrebbe scontato la sua pena ai domiciliari, un 42enne  di origini napoletane ma da anni residente a Bergamo, ha pensato bene di andare a scassinare le macchinette delle bevande agli ospedali Riuniti.

Il fatto risale alle 12 di lunedì 5 novembre. L'uomo, pregiudicato e in custodia cautelare in carcere per furto, è stato informato che la sua misura era stata modificata: dal carcere sarebbe quindi stato trasferito in una cooperativa sociale di Castione della Presolana dove avrebbe scontato i domiciliari.

A Castione, però, l'uomo doveva arrivarci con i suoi mezzi, ma invece di andare a prendere il pullman il 42enne si è diretto verso l'ospedale, luogo dove il pregiudicato aveva già compiuto dei furti. Qui intorno alle 16 la vigilanza interna ai Riuniti lo ha sorpreso mentre scassinava le macchinette delle bevande. Chiamata la questura, l'uomo è stato trasferito nuovamente in carcere, dopo sole 4 ore di libertà.

Quarantaduenne, di origine napoletana, di fatto senza fissa dimora, era già stato sottoposto a fermo e condotto in carcere con l'accusa di furto aggravato e continuato proprio per aver scassinato le macchinette dell'ospedale con la sua compagna, una 41enne bergamasca. Curioso era il loro modus operandi: poiché di notte non si può entrare all'ospedale senza un valido motivo, i presunti autori dei colpi fingevano di stare male e di dover andare al pronto soccorso, per superare lo «scoglio» della portineria ed eludere le domande del personale di vigilanza. Una volta dentro, si muovevano liberamente fra i vari padiglioni. I colpi alle macchinette avrebbero fruttato complessivamente un bottino di circa 6 mila euro: l'uomo, ai tempi dell'arresto, era stato trovato in possesso di una tessera bancomat prepagata caricata con 5.900 euro.

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