Massi pericolanti a Predore
Sgomberate quattro famiglie

È giunta l'ordinanza di sgombero per le abitazioni di via degli Ulivi, da alcuni giorni minacciate da un movimento franoso. Il sindaco di Predore, Paolo Bertazzoli, ha firmato il provvedimento che vieta l'utilizzo delle abitazioni fino al termine dei lavori.

È giunta l'ordinanza di sgombero per le abitazioni di via degli Ulivi, da alcuni giorni minacciate da un movimento franoso. Il sindaco di Predore, Paolo Bertazzoli, ha firmato il provvedimento che vieta l'utilizzo, in via del tutto precauzionale, delle due abitazioni dalle 8 alle 17 fino al termine dei lavori di somma urgenza iniziati ieri in località San Gregorio, sotto la direzione del geometra Mario Antonio Brignoli dell'ufficio tecnico comunale.

L'intervento ha come obiettivo la messa in sicurezza della zona prima di procedere a stabilizzare la parete di roccia. Dopo le avvisaglie dei giorni scorsi con un primo smottamento che ha causato il distacco di una minima parte di materiale pietroso, sabato alcuni massi si sono staccati alla base dello sperone roccioso sul quale sorge, un centinaio di metri sopra, la chiesetta della Madonna della Neve.

I blocchi di pietra sono finiti in parte nella valletta laterale, gli altri si sono invece schiantati contro la barriera paramassi che, pur riuscendo a fermarli, è stata travolta su un fronte di circa 25 metri. Il movimento franoso, grazie alla rete di protezione, si è fermato a circa 200 metri sopra i due edifici di via degli Ulivi in una zona di folta vegetazione.

Non ci sono stati altri danni se non lo sradicamento di alcuni ulivi, anche se resta la preoccupazione delle quattro famiglie che abitano nella zona. «Siamo intervenuti subito – spiega il sindaco – contattando la Ster di Bergamo per un immediato sopralluogo e valutare le procedure di somma urgenza pienamente giustificate in quanto la zona San Gregorio-Corno è stata oggetto anche nel 2010 di un episodio simile: un masso di una decina di quintali piombò sulla rivierasca per finire la sua corsa nel lago».

«Martedì – prosegue Bertazzoli – con l'ingegner Claudio Merati, responsabile della Ster, che ringraziamo per il tempestivo intervento, dopo una prima valutazione sul posto, abbiamo concordato una linea d'azione comune che prevede, come primo atto, il posizionamento di una rete paramassi provvisoria per dar modo ai tecnici della Dapam di Borno, specializzata nel settore delle opere di difesa dalla caduta massi e consolidamenti di pareti rocciose, di attivare il disgaggio, la stabilizzazione dei massi che ancora potrebbero staccarsi e la messa in sicurezza della zona».

Leggi di più su L'Eco di Bergamo in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA