Sicurezza sulle strade lombarde:
Bergamo migliora, morti - 44%

Sono tredici i milioni di euro che la Giunta regionale lombarda si appresta ad assegnare a Province e Comuni per la realizzazione di progetti per la sicurezza stradale. Intanto la Lombardia in dieci anni ha dimezzato il numero di morti: -44,3% nella Bergamasca.

Sono tredici i milioni di euro che la Giunta regionale lombarda si appresta ad assegnare a Province e Comuni per la realizzazione di progetti per la sicurezza stradale. Lo ha annunciato stamani l'assessore alla Polizia locale e Sicurezza Nazzareno Giovannelli, intervenendo, a Palazzo Marino, al convegno organizzato dall'Associazione vittime della strada «Dalla parte delle vittime della strada. Quali politiche urbane, locali e nazionali».

LA PREVENZIONE - «Da sempre - ha sottolineato Giovannelli - Regione Lombardia è impegnata a mettere in atto politiche e attività volte alla prevenzione e alla riduzione drastica degli incidenti stradali. E proprio in questa direzione devono andare anche i fondi che il Piano nazionale sulla sicurezza stradale, elaborato dal Ministero dell'Interno, ci ha assegnato, da ripartire poi fra le Province e i Comuni con i tassi più alti di incidentalità, con il chiaro obiettivo di migliorare le reti viabilistiche più critiche».

«Non dimentichiamo poi - ha aggiunto l'assessore - l'importanza di azioni di prevenzione come gli "Smart", che ripetiamo più volte durante l'anno, per evitare le stragi del sabato sera. Proprio oggi, in 441 Comuni della nostra regione, daremo vita, grazie al coinvolgimento e alla preziosa collaborazione di tutte le Forze dell'ordine e delle Polizie locali, alla più grande operazione di questo tipo che abbiamo mai organizzato, con un unico obiettivo: tutelare l'incolumità degli automobilisti, dei pedoni e prevenire altri reati».

DIMEZZATE IN 10 ANNI LE VITTIME DELLA STRADA - La Lombardia ha già quasi raggiunto l'obiettivo europeo di ridurre la mortalità stradale del 50 per cento rispetto al 2001: -47,3 per cento. Dalle ultime elaborazioni risulta infatti che ben cinque province - Lodi (-68 per cento), Brescia (-55,7 per cento), Sondrio (-55,3 per cento) Monza e Brianza (-55,4 per cento) e Como (-52,1 per cento) - abbiano già raggiunto e superato il traguardo verso il quale anche tutte le altre stanno compiendo enormi passi avanti, facendo registrare una riduzione media complessiva del 47,3 per cento. Per Bergamo c'è un -44,3%.

«La nostra media - ha sottolineato l'assessore - è nettamente migliore rispetto a quella nazionale. Ma tutto ciò non basta: tutti insieme, dalle istituzioni alle Forze dell'ordine sino ai rappresentanti della società civile, dobbiamo compiere un ulteriore sforzo, per debellare quella che può definirsi una vera e propria piaga sociale. Il sogno è ridurre a zero la mortalità sulle nostre strade».

RIDOTTI ANCHE GLI INCIDENTI - Gli stessi dati dicono inoltre che, nel primo decennio del 2000, sul territorio lombardo, vi è stata una riduzione notevolissima anche degli incidenti, che sono passati da 51.744 a 39.322; quelli mortali da 1.074 a 565; la riduzione dell'indice di mortalità, dal 2,08 al 1.44; il decremento dell'indice di gravità degli incidenti, dall'1,45 al 1,04.

IL DETTAGLIO - Di seguito, provincia per provincia, le variazioni (percentuali e cifre assolute) del numero di incidenti, di feriti e di morti dal 2001 al 2010.

BERGAMO
- incidenti: -5,3% (da 3.375 a 3.195)
- feriti: -6,5% (da 4.706 a 4.401)
- morti: - 44,3% (da 115 a 64)

BRESCIA
- incidenti: -18,1% (da 4.500 a 3.685)
- feriti: -19,1% (da 6.569 a 5.313)
- morti: -55,7% (da 185 a 82)

COMO
- incidenti: -26,5% (da 2.308 a 1.697)
- feriti: -28,1% (da 3.294 a 2.370)
- morti: -52,1% (da 48 a 23)

CREMONA
- incidenti: -22,6% (da 1.584 a 1.226)
- feriti: -24,2% (da 2.214 a 1.678)
- morti: -31,7% (da 63 a 43)

LECCO
- incidenti: -12,3% (da 1.232 a 1.080)
- feriti: -20,6% (da 1.770 a 1.406)
- morti: -46,9% (da 32 a 17)

LODI
- incidenti: -23,4% (da 723 a 554)
- feriti: -18,5% (da 1.064 a 867)
- morti: -68,4% (da 38 a 12)

MANTOVA
- incidenti: - 24,8% (da 1.739 a 1.308)
- feriti: -26,5% (da 2.418 a 1.778)
- morti: -48,8% (da 82 a 42)

MILANO
- incidenti: -33,2% (da 27.361 a 18.266)
- feriti: -34,5% (da 37.901 a 24.813)
- morti: -42,4% (da 245 a 141)

MONZA E BRIANZA
- incidenti: -24,9% (da 4.199 a 3.155)
- feriti: -31,6% (da 5.692 a 3.891)
- morti: -54,4% (da 57 a 26)

PAVIA
- incidenti: -19% (da 2.232 a 1.808)
- feriti: -20,1% (da 3.275 a 2.617)
- morti: -46,4% (da 97 a 52)

SONDRIO - incidenti: -54,5% (da 954 a 434)
- feriti: -56,2% da (1.455 a 637)
- morti: -55,3% (da 38 a 17)

VARESE
- incidenti: -24,6% (da 3.864 a 2.914)
- feriti: -26,5% (da 5.493 a 4.035)
- morti: -37% (da 73 a 46)

TOTALE LOMBARDIA
- incidenti: -27,3% (da 54.071 a 39.322)
- feriti: -29,1% (da 75.851 a 53.806)
- morti: -47,3% (da 1.073 a 565)

TOTALE NAZIONALE
- incidenti: -19,6% (da 263.100 a 211.404)
- feriti: -18,9% (da 373.286 a 302.735)
- morti: -42,4% (da 7.096 a 4.090)

«Servono azioni mirate, per intervenire soprattutto nelle ore notturne e nei fine settimana - ha concluso Giovannelli - per aumentare la tutela delle fasce deboli, (pedoni e i conducenti di veicoli a due ruote), per limitare la circolazione dei veicoli più vecchi e incidere sui punti critici delle infrastrutture. Ma è allo stesso tempo imprescindibile che chi si mette alla guida sappia che dalla sua prudenza, o imprudenza, dipende la vita dell'altro».

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