Morto dopo le ustioni ai Riuniti
Indagati chirurgo e anestesista

Sono due gli indagati per la vicenda del paziente morto dopo essere rimasto accidentalmente ustionato, nel corso di un intervento chirurgico agli Ospedali Riuniti: si tratta di due medici in forza all'ospedale, un chirurgo e una anestesista.

Sono due gli indagati per la vicenda del paziente morto dopo essere rimasto accidentalmente ustionato, nel corso di un intervento chirurgico agli Ospedali Riuniti: si tratta di due medici in forza all'ospedale, un chirurgo e una anestesista.

L'ipotesi di reato formulata dal sostituto procuratore Carmen Pugliese, che coordina le indagini, è di omicidio colposo. I due medici sono stati raggiunti da avviso di garanzia e la loro iscrizione nel registro degli indagati è, di fatto, un atto dovuto: sono loro che hanno operato - ciascuno secondo le proprie competenze specifiche - sul paziente deceduto. Sarà poi l'autopsia, unita a una perizia tecnica sui macchinari utilizzati in sala operatoria, a individuare eventuali responsabilità.

Massimo Orsini, 79enne, originario di Boario di Gromo, fu ricoverato in prognosi riservata ai Riuniti nello scorso settembre. Il giorno 10 i medici decisero di sottoporlo a tracheotomia, per facilitarne la respirazione: un'operazione considerata non difficoltosa. All'improvviso, però, mentre il chirurgo stava per intervenire, si era sprigionata una fiammata che aveva investito il paziente.

Si era trattato di una piccola combustione, forse dovuta a una delle apparecchiature oppure dai gas medicali utilizzati in sala operatoria. Negligenza del personale medico, o un problema dei macchinari? È quello che deve stabilire l'inchiesta del pm Pugliese.

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