Mozzo, lettere di licenziamento
alle educatrici del nido Percassi

Annunciati a giugno e ritirati il 24 luglio scorso, all'asilo nido Percassi di Mozzo si torna ora a parlare di licenziamenti: le lettere sono già state ricevute da 4 delle 6 educatrici al lavoro nella struttura comunale gestita dalla cooperativa sociale Piccoli Passi.

Annunciati a giugno e ritirati il 24 luglio scorso, all'asilo nido Percassi di Mozzo si torna ora a parlare di licenziamenti: le lettere sono già state ricevute da 4 delle 6 educatrici al lavoro nella struttura comunale gestita dalla cooperativa sociale Piccoli Passi.

La scorsa estate i tagli (di 5 educatrici, mentre ora una di loro ha trovato altra occupazione) erano stati motivati col calo delle iscrizioni: da 49 a 25 bambini, dopo che la vecchia amministrazione comunale (quella nuova si è insediata lo scorso maggio) aveva aumentato in maniera sensibile, cioè di circa il 20%, le rette per le famiglie non residenti a Mozzo. La vicenda, a luglio, si era conclusa con l'apertura di un periodo di Cassa integrazione in deroga che terminerà a fine anno, ma che potrebbe essere chiesta di nuovo.

“La decisione di tagliare è stata presa nonostante ci sia la possibilità di continuare ad usufruire di questo ammortizzatore sociale, anche per il 2013. Il motivo che ha portato la cooperativa ad imboccare di nuovo la strada dei licenziamenti è rintracciabile in ciò che prevede la Riforma Fornero” spiega Roberto Rossi della segreteria provinciale della FP-CGIL.

“E più precisamente perché dal 1° gennaio del prossimo anno la disoccupazione ordinaria sarà sostituita dall'ASPI (Assicurazione sociale per l'impiego). A differenza di quanto succede oggi con la disoccupazione, la riforma pone a carico del datore di lavoro che riduce il personale l'onere di coprire parte dell'indennità di ASPI con una quota di contribuzione legata al numero e all'anzianità del personale licenziato. Questo vale per le realtà i cui lavoratori non possono ricorrere all'indennità di mobilità, cioè vale per le cooperative, le piccole aziende e quelle del commercio sotto i 50 dipendenti. A conti fatti, dunque, per la cooperativa Piccoli Passi licenziare 4 educatrici entro fine anno non ha costi aggiuntivi mentre da gennaio ce l'avrà e potrebbe essere di qualche migliaia di euro. La Piccoli Passi ci comunica che, essendo già in fase di rientro da una cospicua perdita (circa 99.000 euro), non può farsi carico di alcun onere aggiuntivo”.

Dunque il personale rischia di trovarsi di nuovo senza posto di lavoro, pur avendo diritto ad usufruire della Cassa integrazione. Per questo la FP-CGIL ha chiesto un incontro alla cooperativa e all'amministrazione comunale per ottenere l'impegno di tutte le parti in causa affinché non si proceda ai licenziamenti. Il sindacato chiede anche qualche certezza o quantomeno qualche notizia in merito alla ripresa, dal prossimo anno educativo, dell'attività.

“Finora è arrivata la risposta dell'amministrazione comunale che rimanda al datore di lavoro la gestione della questione. Ma a noi non basta” conclude Rossi. “Riteniamo che si debbano mettere in atto tutte le iniziative atte a non disperdere ulteriori professionalità presenti nella realtà dell'asilo nido di Mozzo e ribadiamo la necessità di ritirare i licenziamenti, reiterare la richiesta di Cassa integrazione e chiarire le prospettive del servizio per l'anno 2013. Sono queste le ragioni per le quali sollecitiamo un incontro tra le parti per l'impegno a trovare soluzioni concrete”.

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