Yara, l'arma del delitto
sarebbe un coltello al titanio

Le ferite trovate sul corpo di Yara Gambirasio erano superficiali e non avevano alcun significato simbolico. Questo quanto riportato in un servizio in onda venerdì sera, nel corso della nuova puntata di «Quarto Grado», su Retequattro.

Le ferite trovate sul corpo di Yara Gambirasio erano superficiali e non avevano alcun significato simbolico. Questo quanto riportato in un servizio in onda venerdì sera, nel corso della nuova puntata di «Quarto Grado», su Retequattro.

Secondo l'anatomopatologa Cristina Cattaneo, l'arma impiegata nel delitto non sarebbe stata un taglierino, ma un coltello con lama rivestita di titanio: nel dettaglio, una lama di minimo 0,2 millimetri di spessore e di lunghezza di almeno 2 centimetri.

È stato rivelato, inoltre, che sul corpo della giovane ginnasta di Brembate sono state individuate nove ferite, tutte poco profonde: otto da taglio e una sola da taglio e punta. Di queste ferite, sei si trovano sulla parte davanti del corpo e tre su quella dietro, di cui due vagamente a forma di «x» sulla schiena. Tutti colpi superficiali che potrebbero essere stati inflitti non per uccidere, ma per torturare la piccola atleta che fu abbandonata ancora viva a Chignolo d'Isola.

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