Il sorriso di Yara sarà vivo
anche in una scuola indiana

Un tripudio di fiori e messaggi. Durante la lunga veglia furono invasi di fiori di ogni tipo e colore i giardini di Casa Serena e poi, ai funerali, la palestra del centro sportivo. Mazzi, cesti e corone spesso accompagnati da pensieri e bigliettini.

Un tripudio di fiori e messaggi. Durante la lunga veglia furono invasi di fiori di ogni tipo e colore i giardini di Casa Serena e poi, ai funerali, la palestra del centro sportivo. Mazzi, cesti e corone spesso accompagnati da pensieri e bigliettini, a testimoniare l'incredulità di una morte tanto inspiegabile, insieme all'affetto e alla vicinanza alla famiglia della bambina innocente.

Il pensiero dei genitori e degli insegnanti dell'Istituto Cittadini, la scuola frequentata da Yara e dai suoi fratelli, si è fatto ancor più concreto. È diventato una scuola. Splendida splendente e ampia, la scuola media dell'istituto St. Mary's school di Kannur, nello stato del Kerala, nel Sud dell'India, che accoglie 600 bambini.

Una scuola costruita nell'arco di cinque anni grazie al contributo di tante associazioni e privati, tra i quali, appunto, i genitori della scuola «Maria Regina» di via Broseta, a Bergamo, che ieri ha proposto ai suoi alunni una giornata all'insegna della danza, nel ricordo - taciuto ma evidente nei toni e nelle emozioni - della piccola ginnasta.

«Quando c'è stato il funerale, mamma Maura ci chiese di non spendere soldi per i fiori - spiega la preside suor Carla Lavelli -, ma di raccogliere fondi da destinare a due progetti. Il primo è la Casa ai Celestini, la comunità di accoglienza in forma residenziale a favore di adolescenti femmine che si trovano in difficoltà».

Il secondo è la scuola media di Kannur, una scuola come quella dei loro figli, ma in un Paese segnato dalla povertà. «Ma è proprio il mondo della povertà il più attento al dolore» spiega madre Letizia Pedretti, vicaria delle suore orsoline di Somasca. Oggi insieme alla madre generale, suor Maria Saccomandi, partirà dall'aeroporto di Malpensa alla volta dell'India. Le due religiose ci andranno con un pacchetto speciale, in valigia. La targa «dedicata a YARA», identica a quella messa nella palestra di via Broseta, solo un po' più piccola.

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