Il ministro Passera agli studenti:
siate coraggiosi e girate il mondo

Ci sono temi della politica che non lasciano i giovani indifferenti, perché sono questioni che li riguardano direttamente, che toccano la loro vita, quella lavorativa e scolastica. E quando come interlocutore si ha la possibilità di avere la politica, il dialogo acquista spessore.

Ci sono temi della politica che non lasciano i giovani indifferenti, perché sono questioni che li riguardano direttamente, che toccano la loro vita, quella lavorativa e scolastica. E quando come interlocutore si ha la possibilità di avere la politica, quella che decide, il dialogo acquista spessore.

Circa 300 studenti, provenienti da nove diverse regioni d'Italia, hanno incontrato sabato 24 novembre al Centro Congressi, a Bergamo, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e, attraverso il linguaggio dei cortometraggi realizzati nelle diverse scuole, hanno presentato le loro domande, le loro idee, i loro sogni.

L'occasione è stata quella della giornata conclusiva del convegno promosso dall'Associazione Giovanidee e Fondazione Donat-Cattin nell'ambito del concorso nazionale per cortometraggi dal titolo «Generazione della crisi». Il sindaco Franco Tentorio ha salutato i giovani presentando il volto e il cuore della città di Bergamo e ricordando la figura di Carlo Donat-Cattin, storico leader della sinistra sociale della Dc, di cui ha sottolineato i valori della moralità e del rispetto per gli altri.

Passera, senza giri di parole, ha affrontato subito il tema della crisi, invitando i giovani a non guardarla come ad una condizione definitiva: «Non accontentatevi di diagnosi semplici. Non esiste un solo colpevole. Nel cercare le cause, siate attenti a non essere semplicisti. In questi anni abbiamo voluto far coincidere la società con l'economia e l'economia con il mercato che è però uno strumento imperfetto. Vanno valutate altre dimensioni. Il bene comune viene da una condivisione di responsabilità».

Agli studenti il ministro ha snocciolato una serie di buoni consigli, perché per un buon risultato servono gli ingredienti giusti: «Mettete un'esperienza all'estero nella vostra vita. Parlate inglese come parlate l'italiano. Non sottovalutate nelle vostre scelte il terzo settore, bello perché produce servizi alla persona. Scegliete scuole difficili, dove passano quelli che si impegnano, dove i voti bisogna conquistarseli con la fatica e questo vi difenderà dalle raccomandazioni sbandierate da altri, perché avrete qualcosa in più».

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