Nei passi flessuosi dei Kataklò
rivive tutta la passione di Yara

Nessuno ha pronunciato il suo nome benché ognuno nel suo cuore, sabato mattina, abbia dedicato un pensiero commosso a Yara, mentre sul palco di quella che era stata la sua scuola gli allievi dell'Accademia Kataklò si esibivano nelle loro splendide coreografie.

Nessuno ha pronunciato il suo nome benché ognuno nel suo cuore, sabato mattina, abbia dedicato un pensiero commosso a Yara, mentre sul palco di quella che era stata la sua scuola - l'istituto delle suore orsoline di Somasca - gli allievi dell'Accademia Kataklò di Giulia Staccioli si esibivano nelle loro splendide coreografie.

Il suo nome non si è mai sentito benché in quell'auditorium, gremito di genitori e bambini, insegnanti e suore, si avvertisse un'energia emozionale che si alimentava di ricordi e rimandi che erano tutti per la tredicenne di Brembate di Sopra ritrovata, priva di vita, due anni fa in campo di Chignolo d'Isola.

Nelle ultime file c'era anche la mamma di Yara con Keba, la sorella maggiore, e il fratellino più piccolo, Gioele, che va in prima elementare, mentre Natan, in prima media, ha seguito lo spettacolo insieme ai compagni.

E negli assoli di danza classica, ginnastica artistica e hip-hop delle giovani studentesse della scuola delle orsoline (si esibivano nei cambi di scena della Kataklò) riviveva la passione di Yara per lo sport, il ballo e soprattutto la ginnastica ritmica.

La giornata di ieri, intitolata «Danza che passione», è stata voluta dalla scuola media «Maria Regina» insieme all'«Associazione Caterina e Giuditta Cittadini». All'ingresso si poteva ritirare anche una copia del dvd realizzato in occasione del 26 novembre scorso, quando Yara fu ricordata (a un anno esatto dalla scomparsa) con la manifestazione «Sport che passione». A un anno di distanza lo sport ha lasciato il testimone alla danza, «anche se la parola passione resta sempre una prerogativa indispensabile nel portare avanti gli impegni di tutti i giorni» ha detto la preside suor Carla Lavelli.

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