Messa a 50 anni dalla scomparsa
Valtesse ricorda Pierantonio Cividini

A 50 anni dalla scomparsa sarà ricordato giovedì 29 con una Messa - alle 18 nella chiesa di Sant'Antonio in Valtesse - Pierantonio Cividini, grande figura di letterato ed educatore nella Bergamo degli anni difficili del dopoguerra.

A 50 anni dalla scomparsa sarà ricordato giovedì 29 con una Messa - alle 18 nella chiesa di Sant'Antonio in Valtesse, dove è parroco il figlio don Roberto - Pierantonio Cividini, grande figura di letterato ed educatore nella Bergamo degli anni difficili del dopoguerra.

Docente di italiano e storia dal 1951 al 1962 all'Istituto magistrale Secco Suardo (che gli ha intitolato un'aula, mentre il Comune di Bergamo ha fatto lo stesso con un passaggio nel cuore di città bassa) Cividini ebbe un ruolo di grande rilievo anche nell'associazionismo cattolico: dalle Acli all'Unione cattolica insegnanti medi, dall'Azione cattolica (dove nacque l'amicizia con don Antonio Seghezzi) alla Federazione degli universitari. Ma il suo essere profondamente cattolico, Pierantonio Cividini, lo rivelò soprattutto nella tragedia della guerra.

Ufficiale nel 78° Reggimento fanteria «Lupi di Toscana», venne fatto prigioniero dai tedeschi dopo l'8 settembre 1943 e internato in campo di concentramento a Sandbostel, in Germania. Dove si distinse per la generosità verso i compagni di prigionia, uscendone profondamente minato nella salute per una forma di tubercolosi le cui conseguenze l'avrebbero condotto alla morte a soli 43 anni. Se ne andò il 29 novembre del 1962, poche ore dopo la sua ultima lezione dedicata, per significativa coincidenza, al «Paradiso» di Dante. Lasciando una grande eredità morale e culturale alle sue allieve, alla moglie Ilde e ai figli Annamaria, Fabiana, Giannicola e don Roberto.

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