Seppe coniugare fede e parola
Inaugurata piazzetta don Spada

Da oggi, 30 novembre, Bergamo ha una piazza in più, quella dedicata a don Andrea Spada, storico direttore de L'Eco di Bergamo, nel giorno del suo onomastico e a otto anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 1° dicembre del 2004.

Da oggi, 30 novembre, Bergamo ha una piazza in più, quella dedicata a don Andrea Spada, storico direttore de L'Eco di Bergamo, nel giorno del suo onomastico e a otto anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 1° dicembre del 2004. Piazzetta Spada si apre proprio sul fianco sinistro di palazzo Rezzara, sede de L'Eco di Bergamo dal 1° maggio del 1880, anno della sua fondazione, dove monsignor Spada è stato direttore per 51 anni.

La sua figura e la sua opera sono state ricordate anche dal vescovo di  Bergamo, monsignor Francesco Beschi, nel corso dell'omelia pronunciata in una Messa celebrata in suffragio di don Andrea nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, la «sua» chiesa.

Sacerdote, uomo di Chiesa e uomo di Fede - ha voluto sottolineare il vescovo rifacendosi al brano del Vangelo che rievocava la chiamata dei primi apostoli da parte di Gesù sulle rive del lago di Tiberiade - monsignor Andrea Spada ha saputo tradurre in parole - pronunciate e scritte - la profonda fede che albergava nel suo cuore, un capacità e un dono di cui ha beneficiato l'intera comunità bergamasca, e non solo. I suoi scritti - non ultimi quelli recentemente pubblicati sul Concilio Vaticano II, che don Spada seguì da protagonista - non sono solamente una testimonianza di Fede nella Chiesa e nell'uomo che hanno saputo lasciare un segno profondo nella società bergamasca di quegli anni, ma anche una preziosa eredità cui far ritorno.

Concetti richiamati al termine della celebrazione liturgica anche da monsignor Arturo Bellini, parroco di Verdello, a nome della Fondazione Spada, che ha tra l'altro ricordato come la penna di don Andrea sia stata sempre mossa in direzione del lettore.

In piazzetta, il ricordo di don Andrea è stato tracciato anche dal sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, un ricordo tutto personale - fatto di stima e di grande apprezzamento - snodatosi sul filo delle parole di alcuni scambi epistolari tra l'allora direttore de L'Eco e il padre del sindaco, l'ingegner Tentorio.

Del direttore Spada ha parlato l'attuale direttore de L'Eco, Giorgio Gandola, ricordando come don Andrea sia stato un antesignano della modernità del giornalismo del nostro Paese e uno strenuo difensore della libertà dei giornalisti e del giornale che rappresentava.

Anche Emilio Moreschi, presidente della Sesaab (il gruppo editoriale cui fa capo L'Eco di Bergamo), ha ricordato la figura di monsignor Andrea Spada, sottolineandone la grande lungimiranza, la raffinata intelligenza e la capacità di trasmettere al lettore - a ogni lettore - il cuore del proprio pensiero.

A. C.

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