La fontana di Sant'Agostino
passa ai restauri grazie al Creberg

Il paziente è bisognoso di un buon restauro, 20 anni dopo l'ultimo intervento. Lunedì 3 cominciano i lavori di recupero della fontana di Sant'Agostino in Città Alta. Se ne farà carico il Credito Bergamasco, nell'ambito delle iniziative per i 120 anni della banca.

Il paziente non è messo benissimo: anzi, decisamente bisognoso di un buon restauro, 20 anni dopo l'ultimo intervento. Domani cominciano i lavori di recupero della fontana di Sant'Agostino in Città Alta. Se ne farà carico il Credito Bergamasco, nell'ambito delle iniziative per i 120 anni di nascita della banca. Che cadevano nel giugno 2011, ma vincoli amministrativi e procedure burocratiche hanno spostato l'inizio dei lavori sempre più in là. Il complesso monumentale che ospita la fontana (appena superata Porta Sant'Agostino) è del 1575 e non versa in ottime condizioni. Questo è quanto emerso dalla prima fase dell'intervento, cominciata ad aprile: l'indagine diagnostica curata da Giovanna Alessandrini, docente alla Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio di Milano.

A preoccupare in particolare sono tre distinti elementi: la presenza di un deposito sulle sezioni in pietra di Sarnico (parti grigio-azzurre), dovuto con molta probabilità al grande flusso di traffico che interessa la zona; le numerose porzioni lapidee in fase di distacco; le stuccature e ricostruzioni risalenti al precedente intervento in contrasto cromatico, anch'esse in fase di distacco. Fortunatamente meno compromesse sono invece le nicchie e le parti decorative in marmo di Zandobbio.

La seconda fase dell'intervento, che comincia domani, prevede lavori preliminari di impermeabilizzazione della cisterna e del lato ovest della fontana. A marzo del prossimo anno inizierà invece l'ultima fase, la più complessa: il restauro conservativo della superficie lapidea della fontana, la collocazione di un impianto di ricircolo dell'acqua per riattivare lo zampillo della fontana stessa e la posa di un impianto di illuminazione per la corretta valorizzazione del complesso monumentale. Per quest'ultima parte è necessario attendere la primavera, in quanto le attività di recupero richiedono una temperatura intorno ai 7-8 gradi costante nell'arco della giornata. L'intervento è curato dalla Fondazione Credito Bergamasco, per un importo di circa 100 mila euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA