Bambina costretta in ginocchio
I genitori restano in manette

I due coniugi originari del Togo e residenti a Casazza finiti in manette venerdì con l'accusa di maltrattamenti nei confronti della figlioletta di appena sei anni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del gip e restano in manette.

I due coniugi originari del Togo e residenti a Casazza, finiti in manette venerdì con l'accusa di maltrattamenti nei confronti della figlioletta di appena sei anni, si sono avvalsi, lunedì 3 dicembre, della facoltà di non rispondere alle domande del gip e così sono rimasti in manette, lei, 32enne, in carcere e lui, 34enne, nel reparto di Psichiatria degli Ospedali Riuniti

I due erano finiti in manette venerdì, dopo che un vicino aveva allertato i carabinieri a tarda sera a causa delle urla che sentiva venire dall'abitazione dei coniugi e non era la prima volta che accedeva. I militari di Clusone e Casazza erano stati obbligati a sfondare la porta e avevano così trovato la figlia della coppia costretta in ginocchio davanti a un computer con le mani rivolte al soffitto, in lacrime: violenta la reazione dei genitori, ammanettati dopo una accesa colluttazione nella quale quattro carabinieri erano rimasti contusi.

Tra le ipotesi degli inquirenti ci sarebbe quella del fanatismo religioso.

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