Dopo 13 giorni e in attesa di operazione
81enne invitato a firmare e andarsene

«Spett.le Eco di Bergamo. In relazione al vostro articolo odierno relativo al trasloco dei Riuniti, vorrei sottoporre il caso che stiamo vivendo in famiglia, congiuntamente ad altre famiglie e pazienti ricoverati nei vari reparti».

«Un anziano di 81 anni, ricoverato dopo avere effettuato un esame, in quanto secondo parere medico necessita di intervento chirurgico, è da 13 giorni degente in ospedale, senza che nessuno informi né noi, né lui, sui tempi di attesa».

«Questa è una palese violazione delle Carta Europea dei Diritti del Malato: Art. 4 Diritto del consenso; Art. 7 Diritto al rispetto del tempo dei pazienti; Art. 8 Diritto al rispetto di standard di qualità. Oltre che una violazione dell'etica professionale che ogni struttura medica dovrebbe seguire, per accompagnare il paziente all'intervento in forma serena, e non carico di ansia, dubbi, e rabbia sul trattamento in atto».

«La cosa che ritengo comunque più vergognosa, è che al paziente - ricordo un anziano di 81 anni - sia stato comunicato dopo tutto questo tempo che, se lo desidera, può firmare, dimettersi e rivolgersi ad altra struttura. E qui mi astengo da ogni commento!».

«Per concludere, credo personalmente che il trasloco di questa struttura sia sicuramente difficoltoso ed impegnativo, ma il panico che sta coinvolgendo gli operatori e i medici, le informazioni a sprazzi e mai esaustive, sia significativo della disorganizzazione degli uffici preposti a questo gravoso impegno, ed ovviamente chi ne farà la spese saranno ancora le fasce più deboli, ossia i pazienti e le loro famiglie, alcune che giungono anche da fuori città per assistere i loro cari».

«Non credo che i cittadini meritino ancora una volta di pagare le incapacità di taluni Amministratori, che hanno avuto più di 1 anno per pianificare e organizzare questo intervento! Grazie per la vostra ospitalità, distinti saluti».

Lettera firmata


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