«Addio Milo, con i nostri ragazzi
usava il buon senso di un padre»

Francesco Milo era diventato un'istituzione nei paesi dell'hinterland attorno alla stazione di Villa d'Almè. Un'istituzione che interpretava con il giusto orgoglio e spirito di servizio e che ben conoscono i sindaci che si sono misurati con l'uomo, oltre che con il militare.

Come il maresciallo di una volta, Francesco Milo era diventato un'istituzione nei paesi dell'hinterland attorno alla stazione di Villa d'Almè. Un'istituzione che interpretava con il giusto orgoglio e spirito di servizio e che ben conoscono i sindaci che si sono misurati con l'uomo, oltre che con il militare.

«Subito in mattinata – afferma il sindaco di Villa d'Almè Giuseppina Pigolotti – ho portato le mie condoglianze e della nostra comunità alla famiglia Milo e ai carabinieri della stazione. Conoscevo bene il maresciallo e mi ha sempre colpito la sua modestia nel svolgere il suo lavoro con esperienza, competenza ed equilibrio. Milo aveva un grande rispetto per le istituzioni, rispetto del suo ruolo di servitore dello Stato».

«Tutta la popolazione è rimasta sorpresa e sconcertata per la morte del nostro maresciallo – aggiunge il sindaco di Almè Luciano Cornago – per noi era diventato un punto di riferimento, sempre pronto a collaborare soprattutto nelle piccole problematiche legate alla microcriminalità con consigli ai ragazzi e alle loro famiglie».

Cristiano Aldegani, sindaco di Ponteranica, sottolinea: «Il maresciallo era un persona squisita e disponibile. Con la sua dolce, ma ferma autorevolezza, come i marescialli di una volta, sapeva risolvere questioni e situazioni problematiche. Ho un bellissimo ricordo di lui».

Il sindaco di Paladina Oscar Locatelli evidenzia: «Il comandante Milo arricchiva il suo profondo senso di servizio alle istituzioni con preziosi doti di umanità». Il sindaco di Sorisole Stefano Gamba dice: «Abbiamo sempre apprezzato il nostro maresciallo per il lavoro che svolgeva e per noi è sempre stato un valido collaboratore e purtroppo ci ha lasciato». «Mi dispiace per la perdita del comandante Milo non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto perché avevo conosciuto un'ottima persona degna di ogni stima» afferma il sindaco di Valbrembo Claudio Ferrini.

Un ricordo anche dal sindaco di Serina Michele Villarboito: «Con Francesco Milo abbiamo perso non solo un grande comandante dei carabinieri, ma ci mancherà soprattutto quel padre di famiglia che usava il buon senso e la sua naturale capacità di intuire, vedere, valutare e ascoltare, per poi risolvere, alcuni temi di particolare complessità utilizzando prima di tutto la ragione e la pacata discussione aiutando la pacifica e proficua convivenza all'interno delle comunità dove ha prestato il suo servizio. Siamo orgogliosi di avere avuto un maresciallo come Milo tra di noi».

Sicuramente questi sindaci, insieme ad altri della Valle Brembana e Imagna parteciperanno al funerale con il gonfalone del loro Comune.
Il parroco di Villa d'Almè don Raffaele Cuminetti ha seguito il maresciallo Milo negli ultimi giorni e l'altra sera gli ha impartito l'estrema unzione: «Lo conoscevo molto bene – ha detto – e ho condiviso con lui anche delle situazioni delicate che riguardavano la comunità. Mi capitava di parlare con lui di giovani problematici e ho sempre trovato una persona sensibile. La sua famiglia gli è stata vicina fino all'ultimo in questo momento di distacco».

R. T.

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