Orio, rubano zainetto a bimbo disabile
Pena esemplare per 3 bulgari: 2 anni

Senza ritegno, neppure nei confronti di un bambino di 5 anni disabile su sedia a rotelle. Una banda ha rubato nello scalo di Orio uno zainetto attaccato alla carrozzina. La polizia li ha acciuffati e il giudice li ha condannati a due anni in carcere.

Senza ritegno, neppure nei confronti di un bambino di 5 anni, disabile su sedia a rotelle. Ma questa volta la storia ha un lieto fine: la Polizia di frontiera aerea di Bergamo ha arrestato giovedì mattina intorno alle 6 tre stranieri e denunciato una quarta persona, tutti appartenenti ad un gruppo dedito al furto di bagagli ai danni di passeggeri in transito nell'aeroporto bergamasco.

Gli investigatori della Polaria hanno individuato i tre, due donne e un uomo tutti di nazionalità bulgara, mentre con atteggiamento sospetto avvicinavano passeggeri in arrivo o partenza per rubare valigie o borse. Tra i casi ricostruiti dagli inquirenti anche un colpo ai danni di una famiglia in attesa di partire per Trapani, della quale fa parte un bambino disabile di 5 anni su una sedia a rotelle: le due donne di 31 e 42 anni si sono avvicinate alla carrozzina del bimbo che era a Bergamo con i genitori per un ricovero ai Riuniti di Bergamo a causa della sua grave disabilità. Una delle due bulgare ha così staccato lo zaino del piccolo dalla sedia a rotelle e si è allontana con la sua complice, per poi raggiungere il terzo membro della banda, sempre un bulgaro di 39 anni. Fuori dallo scalo c'era un altro uomo, di 38 anni, della stessa nazionalità che li aspettava in auto per scappare. Tutti e quattro erano arrivati a Bergamo da pochi giorni dalla Spagna.

Gli agenti della polizia di frontiera, in borghese e in giro per lo scalo, hanno però assistito alla scena e hanno fermato i tre. Nello zaino il bustino ortopedico per banbini, qualche gioco, pochi soldi e un iPad usato sempre per distrarre il bimbo con giochi e animazioni nei momenti di attesa.

Tutta la refurtiva è stata consegnata ai genitori, in questa storia così triste e amara, perchè rubare a un bambino, e in particolare a un bambino malato, è una storia dura e difficile da digerire. In manette, i tre sono stati giudicati in direttissima: la donna che ha commesso materialmente il fatto si è avvalsa della facoltà di non rispondere, la complice ha dichiarato di non essersi accorta di nulla così come l'uomo. Il giudice Maria Luisa Mazzola ha condannato i tre a due anni di reclusione, con misura cautelare in carcere. Segnalato a piede libero alla magistratura il «palo-autista».

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