Delitto Barcella, 16 anni a Telini
Otto anni e otto mesi a Poletti

Sedici anni e otto mesi per omicidio e occultamento di cadavere a Geremia Telini, otto anni per omicidio e otto mesi per occultamento di cadavere a Roberto Poletti. Assolto Benim Ponik. Sono queste le condanne in abbreviato nel processo in relazione all'omicidio Barcella.

Sedici anni e otto mesi per omicidio e occultamento di cadavere a Geremia Telini, otto anni per omicidio e otto mesi per occultamento di cadavere a Roberto Poletti. Assolto Benim Ponik. Sono queste le condanne in rito abbreviato stabilite dal gup Bianca Maria Bianchi nel primo grado del processo in relazione all'uccisione di Santo Barcella, settantenne artigiano in pensione di Clusone, scomparso dalla sua abitazione il 6 novembre 2010 e trovato poi cadavere il 22 marzo 2011 a Valpiana, nei boschi sopra Gandino.

Primo imputato Geremia Telini, quarantatreenne imprenditore di Gorno, detenuto e difeso dall'avvocato Enrico Mastropietro. Per lui, il gup ha riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva e ha riconosciuto il vincolo della continuazione tra i due reati.
Per Roberto Poletti (assistito dall'avvocato Riccardo Tropea), 38 anni, disoccupato di Gorno, il gup ha riconosciuto un concorso anomalo nell'omicidio: secondo il giudice Poletti era presente, ma non pensava che la «spedizione» finisse in assassinio. Disattesa quindi la richiesta del pm di una condanna a 14 anni e 8 mesi.

Assolto per non aver commesso il fatto Benim Ponik, 36 anni, operaio kosovaro di Gazzaniga, assistito dall'avvocato Michele Cesari: quest'ultimo, tra l'altro, era anche l'unico dei tre a piede libero, dopo che il suo difensore sfruttando indagini difensive era riuscito, a febbraio, a farlo scarcerare per insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.

Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'omicidio sarebbe nato da una truffa messa a segno da Santo Barcella proprio nei confronti di Telini. Quest'ultimo avrebbe quindi organizzato una sorta di spedizione punitiva contro il settantenne, che era stato di fatto rapito e poi ucciso, strozzato da una cintura e preso a colpi di roncola: il cadavere era stato quindi abbandonato, all'interno di un sacco nero, nei boschi di Valpiana. Il primo dei tre indagati a essere individuato era stato proprio Telini, quindi un assegno aveva portato a individuare come presunto complice Ponik e questi aveva condotto infine gli inquirenti fino a Poletti. Ponik si era fin da subito detto estraneo: lui avrebbe semplicemente raccolto le confidenze degli altri due, autori materiali dell'omicidio, ma non sarebbe nemmeno stato presente. A sostegno di questo aveva prodotto al gip una serie di elementi, che lo avevano portato alla scarcerazione. Per l'accusa Poletti e Telini avrebbero invece ucciso, in concorso tra loro, Barcella.

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