Sicurezza e posti di lavoro a Orio
Sciopero in aeroporto sabato 15

I lavoratori della sicurezza dell'aeroporto di Orio e le organizzaziooni sindacali hanno indetto uno sciopero in aeroporto per sabato 15 dicembre che potrebbe causare disagi ai passeggeri. Lunedì mattina c'è stato un presidio in prefettura.

I lavoratori della sicurezza dell'aeroporto di Orio e le organizzaziooni sindacali hanno indetto uno sciopero in aeroporto per sabato 15 dicembre che potrebbe causare disagi ai passeggeri. Lunedì mattina, 10 dicembre, c'è stato un presidio in prefettura.

Un passo indietro: a inizio novembre Sacbo ha assegnato l'appalto per i servizi di sicurezza, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto (parzialmente) il ricorso della Fidelitas di Bergamo. Il servizio sarebbe quindi appannaggio dell'Ati (associazione temporanea d'imprese) capeggiata dall'Italpol di Milano, società che fa capo all'omonimo gruppo di Roma.

Ma il condizionale è assolutamente d'obbligo, considerato che entro 60 giorni dalla firma (quindi ai primi di gennaio) la cordata vincente deve presentare tutta la certificazione relativa ai requisiti del personale. E qui cominciano i problemi, su più piani. Il primo risale all'origine della gara: al fatto che tra i requisiti richiesti nella fase di qualificazione non ci fosse la certificazione per svolgere servizi di sicurezza aeroportuale.

Tutto legale, ma potenzialmente potrebbe essere un rischio per la qualità: i titoli andavano difatti verificati ex post, cioè dopo l'aggiudicazione, entro appunto 60 giorni. Nella fattispecie, decorrenti dal 5 novembre. In sostanza si poteva partecipare anche senza avere requisiti, cercando di ottenerli dopo in caso di vittoria: in pratica trovare personale formato e certificato. Quello che attualmente ha Fidelitas, che svolge questo servizio ad Orio da anni.

E arriviamo al secondo piano, quello legale. Dopo l'ultima sentenza sfavorevole (di giugno), Fidelitas ha presentato un'istanza di revocazione al Consiglio di Stato per errore di fatto: una sorta di ultimo tentativo. Forse disperato, visto che dall'inizio di questa vicenda ha perso una volta al Tar e due in sede di Consiglio di Stato.

Così stamattina c'è stato il presidio. Si leggeva su un cartello: «150 lavoratori rischiano il loro posto di lavoro e con loro è a rischio la sicurezza e la qualità del servizio per i passeggeri. Il criterio del massimo ribasso privilegia il profitto per l'azienda, ignorando l'importanza delle professionalità acquisite dai lavoratori che garantiscono all'utenza qualità e sicurezza». Il prefetto Camillo Andreana ha ascoltato e garantito un nuovo incontro prima di sabato.

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