Fatti del G8: falsa testimonianza
Condannato l'ex questore Colucci

Due anni e otto mesi di reclusione: è la condanna inflitta lunedì all'ex questore di Genova Francesco Colucci (questore a Bergamo sul finire degli Anni '90), accusato di avere reso falsa testimonianza al processo sull'irruzione della polizia nella scuola Diaz durante il G8 del luglio 2001.

Per l'accusa, Colucci avrebbe ritrattato quanto detto in precedenza «aggiustando il tiro» dei suoi ricordi per tenere lontano dalla vicenda l'ex capo della polizia Gianni de Gennaro.
Il giudice Massimo Deplano ha pure condannato Colucci, non presente in aula, a risarcire il danno non patrimoniale cagionato alle parti civili, quantificato in 2500 euro ciascuna con una provvisionale subito esecutiva di 2500 euro a ognuna.
Al processo, iniziato il 4 novembre 2011, i pm Enrico Zucca e Francesco Albini Cardona avevano chiesto tre anni di reclusione.

L'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, era stato imputato insieme all'ex capo della Digos di Genova Spartaco Mortola per istigazione alla falsa testimonianza di Colucci. Sia De Gennaro, sia Mortola erano stati assolti in primo grado, condannati in appello e assolti in Cassazione. Secondo l'accusa Colucci, oggi in pensione, il 3 maggio 2007, sentito come teste nel processo per l'irruzione nella Diaz, avrebbe parlato di circostanze non corrispondenti al vero e, comunque, non appartenenti alla propria percezione o ricordo.

Tra queste avrebbe ritrattato la dichiarazione resa al pm durante le indagini preliminari sulla circostanza che Roberto Sgalla, allora responsabile delle relazioni con la stampa, era stato mandato alla Diaz su ordine di De Gennaro mentre durante il processo aveva negato questa circostanza. Inoltre Colucci aveva indicato come responsabile nell'operazione alla Diaz Lorenzo Murgolo, la cui posizione era stata archiviata.

A tale proposito, nel settembre 2010, l'ex prefetto Ansoino Andreassi testimoniò invece che Murgolo aveva un ruolo marginale, e che gli disse di andare alla Diaz per riferirgli quello che stava succedendo mentre erano altri i responsabili.

«Questo è un processo - hanno commentato Maurizio Mascia e Gaetano Velle, difensori di Colucci - che ci ha abituati a ribaltamenti continui e che consiglia di proseguire nelle ulteriori fasi del giudizio, andando, se del caso, anche davanti alla Corte di Cassazione che si è già espressa nel senso dell'insussistenza di tre dei profili di falso contestati pronunciandosi nel processo a carico di De Gennaro e Mortola».

I pm Enrico Zucca e Francesco Albini Cardona hanno sottolineato che «esisteva l'interesse a rendere una testimonianza non genuina in quel processo perchè implicava situazioni di responsabilità di alti vertici».

Soddisfatti anche i legali di parte civile. Per l'avvocato Emanuele Tambuscio la sentenza «è molto importante perchè sancisce che nel processo Diaz c'è stata un'opera di grande inquinamento probatorio da parte di un alto funzionario di polizia».

Alla lettura della sentenza ha assistito anche il giornalista inglese Mark Covell che la sera dell'irruzione nella scuola Diaz del 21 luglio 2001 fu gravemente ferito e arrestato.

Luisella Rossi
Ansa

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