Treviolo, stacca orecchio a un cliente
Barista condannato per lesioni gravi

Ha staccato un pezzo dell'orecchio sinistro a un avventore del locale a conduzione familiare di cui era gestore, a Treviolo, nel corso di una lite: ora per quel fatto, è stato condannato per lesioni gravissime con sfregio permanente.

Ha staccato un pezzo dell'orecchio sinistro a un avventore del locale a conduzione familiare di cui era gestore, a Treviolo, nel corso di una lite: ora per quel fatto, è stato condannato per lesioni gravissime con sfregio permanente. I. S. G., 41 anni, con una precedente condanna per droga, assistito dall'avvocato Pietro Ferrari, è stato condannato a sei anni di reclusione dal Collegio del Tribunale di Bergamo presieduto dal giudice Valeria de Risi (a latere Donatella Nava e Lucia Graziosi). I giudici hanno anche disposto che l'uomo versi un risarcimento provvisionale di 15 mila euro (il danno effettivo verrà poi quantificato in sede civile) alla vittima, un ucraino di 41 anni residente a Bergamo, costituito parte civile al processo con l'avvocato Davide Ceruti.

L'episodio risale al 20 febbraio dello scorso anno: quella sera, secondo quanto ricostruito, l'ucraino e sua moglie erano stati accompagnati al locale del quarantunenne da un comune amico, e la serata era cominciata in tutta tranquillità. Ad un certo punto la donna si era fatta riaccompagnare a casa, lasciando il marito ancora nel locale, e la situazione era poi precipitata. Secondo quanto raccontato dall'ucraino, si stava divertendo sfidando alcuni dei presenti a giocare a braccio di ferro, quando il gestore lo avrebbe aggredito, facendolo cadere a terra. Era stato quindi morso alla parte alta dell'orecchio sinistro, tranciata di netto. Diversa la ricostruzione del gestore, che ha invece riferito di come l'ucraino, che aveva bevuto, infastidisse i clienti: lo aveva quindi invitato ad andarsene e, mentre cercava di metterlo alla porta, era cominciata una colluttazione. Il gestore si sarebbe visto spingere a terra e schiacciare e a quel punto avrebbe scalciato e morso la prima cosa che si era trovato a portata di bocca, nel tentativo di liberarsi dell'aggressore.

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