Capitale della cultura 2019
Bergamo compatta nel comitato

È stato firmato alle 17,35 di giovedì l'atto costitutivo del Comitato istituzionale promotore della candidatura di Bergamo Capitale della cultura 2019. La cerimonia, aperta al pubblico, sala Giuristi del Palazzo della Ragione.

È stato firmato alle 17,35 di giovedì l'atto costitutivo del Comitato istituzionale promotore della candidatura di Bergamo Capitale della cultura 2019. La cerimonia, aperta al pubblico, sala Giuristi del Palazzo della Ragione.

L'atto è stato siglato dal sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, dal presidente della Provincia, Ettore Pirovano, dal vescovo mons. Francesco Beschi, dal presidente della Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, e da Stefano Paleari, rettore dell'Università degli Studi di Bergamo. Per la Regione il consigliere Marcello Raimondi.

Si tratta del primo atto della corsa. Ora inizia il countdown perché per presentare la documentazione necessaria c'è tempo fino al 30 settembre del 2013 (21 le città italiane interessate).

Qui il sito dedicato alla candidatura di Bergamo

«Guardiamo al futuro: le istituzioni più rappresentative del territorio sono qui, vogliono partecipare attivamente ed essere protagonisti del cambiamento», spiega Claudia Sartirani, assessore alla Cultura, indicando il tavolo al Palazzo della Ragione. E avvisa: «La più grande antagonista di Bergamo è Bergamo stessa».

«Abbiamo voluto coinvolgere tutti perché solo uniti si vince», precisa il sindaco Franco Tentorio: «Questo è il progetto di una comunità, non di una parte politica: è indispensabile che accanto alle istituzioni ci siano la gente, le imprese, le associazioni, gli uomini di cultura...». E ringrazia espressamente il suo predecessore Roberto Bruni «per aver accettato di far parte del Comitato scientifico» e la Sartirani: «Senza di lei non saremmo qui».

«Ci sono due sentimenti preminenti in questa situazione» esordisce il vescovo Francesco Beschi: «Un onore che corrisponde alla riconoscenza che la città ha voluto manifestare nei confronti della Diocesi e di ciò che rappresenta». E il dovere: «Ovvero una responsabilità che la Chiesa ha nei confronti della città nel suo insieme».

Un contributo che scaturisce da un punto centrale: «Alla fede cristiana può essere riconosciuta una grande capacità generativa che s'intreccia con la cultura: una generatività che ci rende più consapevoli di un'originalità da non intendersi in termini riduttivi. Vuol dire attingere ad elementi di originalità e creatività che appartengono a questa città».

Che secondo Marcello Raimondi, consigliere regionale, «ha tutte le caratteristiche per vincere, perché non ha solo contenitori importanti, ma una capacità di guardare alla dimensione culturale come elemento trainante del proprio futuro». E non solo: «Siamo fautori del bello anche nelle nostre opere di ingegno».

Nell'occasione poi, dopo la firma, nella sala delle Capriate del Palazzo della Ragione, sempre in Piazza Vecchia, è stata presentata al pubblico la «Madonna con Bambino» del Mantegna: il dipinto è tornato a Bergamo dopo il restauro eseguito all'Opificio delle pietre dure di Firenze.

In Piazza Vecchia hanno invece fatto la loro comparsa 40 totem: da un lato rappresentano personaggi o luoghi bergamaschi famosi, dall'altro giovani e bambini. Quelli che saranno grandi nel 2019. Nei prossimi giorni verranno spostati in altrettanti punti della città: questa candidatura è soprattutto per loro.

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