Servizi sociali, i sindaci uniti:
«Il sistema voucher è un errore»

La Conferenza dei sindaci bergamaschi, riunita a Villa Moroni di Stezzano, combatte perché i 244 enti locali (con il supporto della Provincia) siano i protagonisti attivi delle politiche di welfare sul territorio.In coro dicono: «Il voucher è un errore».

La Conferenza dei sindaci bergamaschi, riunita a Villa Moroni di Stezzano, combatte perché i 244 enti locali (con il supporto della Provincia) siano i protagonisti attivi delle politiche di welfare sul territorio.

In pratica si chiede allo Stato di riattivare il fondo per il sociale e alla Regione di rivedere il metodo voucher (classificato senza giri di parole come «un errore») e destinare risorse agli ambiti territoriali che, attraverso fondi mirati, sono gli unici a comprendere da vicino le necessità dei cittadini.

La richiesta è passata a colpi di mozione. «Ma perché tutto non svapori in un nulla di fatto – ha insistito il presidente Leonio Callioni – dobbiamo restare uniti altrimenti veniamo massacrati. È necessario procedere in cordata. Solo così possiamo essere interlocutori validi ai tavoli istituzionali».

In caso contrario si corre il rischio dell'effetto hamburger: il Comune in mezzo schiacciato da una parte dalle deliberazioni di Stato e Regione e dall'altra dalle istanze delle comunità locali che chiedono aiuto per affrontare diversi tipi di fragilità. «Il Comune – ha continuato Callioni – deve essere vissuto dalle famiglie bergamasche come un alleato e non come un ostacolo da combattere in dispute civili. Per questo chiediamo un impegno chiaro e forte per la definizione di norme, assegnazione di risorse, partecipazione allo sviluppo del sistema welfare».

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