Natale, il vescovo visita i detenuti
«Siete sempre nel mio cuore»

«Anche la grotta dove Gesù è nato era stretta, un po' come una cella». Il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, è tornato nel carcere di Bergamo per portare gli auguri di Natale a chi vive recluso. «Il mondo delle carceri mi sta a cuore».

«Anche la grotta dove Gesù è nato era stretta, un po' come una cella». Il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, è tornato nel carcere di Bergamo per portare gli auguri di Natale a chi vive recluso. «Il mondo delle carceri mi sta a cuore», ha detto.

E i detenuti hanno ricambiato con calore: qualcuno ha anche ricordato a mons. Beschi come, in una precedente visita, il vescovo avesse detto loro del pensiero che ogni mattina svegliandosi, e guardando la città, rivolge a chi vive dietro quelle sbarre.

«Ero carcerato e siete venuti a trovarmi». Partendo da questa frase del Vangelo, mons. Beschi ha sottolineato come il carcere sia il luogo dove si possono incontrare i volti delle persone che hanno sbagliato. Che hanno sbagliato - ha però sottolineato - come qualunque uomo sbaglia.

La libertà, ha poi aggiunto, si conquista partendo dall'assunzione di responsabilità, prima all'interno del carcere, poi anche nel mondo esterno. Tema ripreso anche dal direttore del carcere, Antonino Porcino, che ha ricordato come spetti in primo luogo ai detenuti assumersi l'onere del cambiamento.

Don Fausto Resmini, cappellano del carcere, ha invece voluto ricordare come i detenuti attendano una riforma del sistema carcerario e, soprattutto, una risposta: risposta che deve arrivare dal mondo politico.

Mons. Beschi ha prima incontrato le detenute del carcere femminile per un monento di preghiera. Poi, nella sezione maschile, ha celebrato una Messa.

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