Dopo Zambelli, anche Mercatante
Concessi gli arresti domiciliari

Fuori tutti. Subito dopo Dario Zambelli, il giudice ha concesso i domiciliari anche a Patrizio Mercadante, il dirigente bergamasco del Comune di Milano arrestato insieme all'ex funzionario Cisl e destinatario di una lunga serie di capi d'accusa.

Fuori tutti. Subito dopo Dario Zambelli, il giudice ha concesso i domiciliari anche a Patrizio Mercadante, il dirigente bergamasco del Comune di Milano arrestato insieme all'ex funzionario Cisl e destinatario di una lunga serie di capi d'accusa nell'inchiesta che ha al centro, in particolare, presunti episodi di corruzione oltre al sospetto di turbativa d'asta.

Con Zambelli, specialmente, Mercadante - secondo l'accusa - avrebbe operato per l'affidamento di appalti per le colonie dei bambini. Mercadante, dunque, come Zambelli - da giovedì nella sua abitazione di Stezzano - è tornato a casa a Bergamo per le feste natalizie. Per il giudice è venuto meno il rischio di inquinamento delle prove.

La difesa, cioè l'avvocato Benedetto Maria Bonomo, aveva presentato l'istanza per i domiciliari a metà dicembre, all'indomani della decisione del Comune di Milano che aveva congelato un precedente provvedimento disciplinare della stessa amministrazione nei confronti di Mercadante.

A seguito dell'arresto del dirigente bergamasco, infatti, l'amministrazione Pisapia aveva disposto la sua sospensione, ma successivamente, su richiesta dell'avvocato Bonomo, la commissione per i procedimenti disciplinari ha riconsiderato la questione, sospendendo di fatto la sospensione: vista la complessità della questione ha ritenuto di dover aspettare i risultati delle indagini prima di prendere qualsiasi provvedimento.

Evidentemente - aveva fatto notare l'avvocato Bonomo, commentando al nostro giornale la decisione comunale - «il Comune non aveva sufficienti elementi quando fu emesso il provvedimento di sospensione». Adesso arriva la concessione dei domiciliari, dopo un periodo di detenzione preventiva lungo e piuttosto duro.

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