La lettera: auto con targa tedesca
E così non si pagano le multe

Pubblichiamo la lettera inviataci da P.S. riguardante la circolazione di numerose auto con targa straniera, che in questo modo aggirerebbero il pagamento di superbollo e anche multe. Cosa ne pensi? Commenta

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Caro direttore,
strani tedeschi popolano da qualche tempo la nostra provincia. Uno di questi di recente ha rischiato di investirmi a un passaggio pedonale a Porta Nuova. Scattato il verde per i pedoni, sono scattato anch'io velocemente per attraversare la strada quando un'auto di grossa cilindrata – partita a razzo anch'essa con l'obiettivo di anticipare il passaggio dei pedoni – mi è quasi piombata addosso. Una frenata ha evitato l'impatto. Ho guardato la targa dell'auto e sono rimasto allibito: era tedesca. Poi, però, ho guardato anche la faccia dell'automobilista: del tedesco non aveva nulla. Ma non avevo dubbi: una manovra del genere, la classica furbata per evitare l'attesa del passaggio dei pedoni, non poteva che compierla un italiano.

Non è la prima volta che mi capita di osservare queste strane auto con targa tedesca dalle manovre poco teutoniche compiute da pseudo tedeschi dai tratti tipicamente bergamaschi che, sulle strade, voltano a destra senza mettere la freccia, buttano cartacce dal finestrino, non rispettano le precedenze e i limiti di velocità e sorpassano con la linea continua. Si tratta, ovviamente, di nostri conterranei seguaci dell'ultima moda «furbetta»: l'auto con immatricolazione straniera, presa in leasing o noleggio da apposite società in Germania, che consente di non pagare il superbollo e le multe da autovelox e tutor e di scansare il redditometro che non rileva le auto straniere. Tutti soldi che poi vengono a mancare nelle casse pubbliche italiane. Per lo Stato un danno erariale, mentre per i tedeschi (quelli veri) un indubbio danno d'immagine. Ma si sa già come commenterebbero in Germania il caso: «Typisch italienisch».

P. S.

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