Piazzatorre e gli impianti chiusi
Trecento in piazza a protestare

Circa trecento persone sono scese in piazza per dire no alla chiusura degli impianti sciistici di Piazzatorre. C'erano residenti, albergatori, maestri di sci ma soprattutto villeggianti. E proprio questi ultimi hanno fatto sentire la loro voce.

Circa trecento persone sono scese in piazza per dire no alla chiusura degli impianti sciistici di Piazzatorre. C'erano residenti, albergatori, maestri di sci ma soprattutto villeggianti. E proprio questi ultimi hanno fatto sentire la loro voce.

«Vogliamo sapere perché la stazione di sci non apre e cosa succederà in futuro». In pochi minuti è stato preparato un tavolino per la raccolta firme. Obiettivo: chiedere all'amministrazione un'assemblea pubblica in cui si discuta del futuro delle piste.

L'idea della manifestazione è partita da due villeggianti milanesi, Mauro Boschi e Alessandro Paderi, vicepresidenti dello sci club del paese. «Non ci aspettavamo così tante persone - dicono - perché con un semplice passaparola abbiamo riempito la piazza. Questo incontro è servito per sensibilizzare l'opinione pubblica e per far capire che gli impianti devono aprire l'anno prossimo. È necessario che l'amministrazione e i privati proprietari dell'area di partenza delle seggiovie di Torcola Vaga trovino un accordo. Glielo stanno chiedendo tutte queste persone qui presenti».

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