Villa di Serio, addio ad Andrea
«Ha dato una lezione di vita»

Villa di Serio è sotto shock per la scomparsa di Andrea Cedroni, morto lo scorso 30 dicembre a soli 8 anni a causa di una grave malattia che non gli ha dato scampo. Andrea si è spento al Policlinico San Matteo di Pavia.

Villa di Serio è sotto shock per la scomparsa di Andrea Cedroni, morto lo scorso 30 dicembre a soli 8 anni a causa di una grave malattia che non gli ha dato scampo. Andrea si è spento al Policlinico San Matteo di Pavia, dove era ricoverato dall'inizio di dicembre per un ultimo ciclo di chemioterapia e per il trapianto del midollo osseo donatogli dalla mamma Liana per salvargli la vita.

"Nel dolore Andrea ci ha dato una grande lezione di vita - ha detto ieri il cugino Diego, 34enne di Brusaporto -: lui ha sempre lottato contro la malattia, lui voleva guarire, voleva tornare a giocare a calcio, la sua grande passione". Dopo le cure e il trapianto, gli è stata fatale un'emorragia cerebrale, improvvisa, concausa del male contro cui il bambino stava lottando dalla scorsa primavera.

Ad aprile, infatti, il piccolo aveva scoperto di essere affetto da un neuroblastoma ad una ghiandola surrenale: un tumore neuroendocrino maligno che tutti gli anni, in Italia, colpisce mediamente 200 bambini. Dopo le cure agli ospedali Riuniti di Bergamo, Andrea era stato ricoverato al San Matteo di Pavia. Pur distante da casa il bimbo è sempre stato circondato dall'affetto della mamma Liana, del papà Fausto e del fratello maggiore Gustavo.

La salma ha fatto ritorno a casa, nell'appartamento di via Kennedy, 16 a Villa di Serio, intorno alle 16 dell'ultimo dell'anno. La camera ardente, in queste ore, è affollata da molti familiari, dagli amici e dai compagni di classe - la terza B della scuola elementare di Villa di Serio -, dai dirigenti e dai compagni della scuola calcio della società Polisportiva Villese in cui il bambino aveva giocato. Nella camera ardente si possono vedere le magliette dell'Atalanta, squadra del cuore di Andrea, e un pallone da calcio. Appoggiati sulla bara ci sono la bandiera della curva nord e i pensieri scritti dagli amici su alcuni fogli di carta.

"Il calcio era la sua grande passione - riferisce la mamma di Andrea -. Aveva iniziato a 4 anni e mezzo nella squadra dell'oratorio. Da quando aveva scoperto di essere malato non praticava più il calcio. Era comunque innamorato dell'Atalanta e andavamo ancora a vedere le partite. L'ultima è stata quella contro il Genova, disputata un mese fa a Bergamo. Il mito di Andrea era l'attaccante German Denis. Si erano conosciuti a fine novembre. In quell'occasione, a Zingonia, aveva conosciuto tutta la squadra".

Il funerale sarà celebrato, dalle 14,30, nella parrocchiale del paese.

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