Il nuovo anno regala la Tares
E i rifiuti sono un po' più cari

C'era una volta la Tia (Tariffa di igiene urbana), diventata poi Tarsu (Tassa smaltimento rifiuti solidi urbani). Con il 2013 è stata introdotta la Tares, acronimo di Tributo comunale sui rifiuti e servizi. Ma cosa cambierà per i cittadini?

C'era una volta la Tia (Tariffa di igiene urbana), diventata poi Tarsu (Tassa smaltimento rifiuti solidi urbani). Con il 2013 è stata introdotta la Tares, acronimo di Tributo comunale sui rifiuti e servizi. Ma cosa cambierà per i cittadini?

Essenzialmente l'entità della tariffa, perché oltre a versare l'attuale tributo, ogni cittadino pagherà 30 centesimi di euro in più per ogni metro quadro, vale a dire 30 euro in più per un appartamento di 100 metri quadri. È con l'approvazione della legge di stabilità varata dal governo Monti che è arrivato l'aumento, subito contestato dagli amministratori locali.

La Tares entrerà in vigore ufficialmente ad aprile e Palafrizzoni spera che si possano apportare delle modifiche migliorative. Alla situazione attuale è considerata una nuova Imu, un'ulteriore tassa da far incassare ai Comuni per conto dello Stato: «La Tares è appena stata confermata con la Legge di stabilità e su questo non ci sono dubbi - spiega l'assessore al Bilancio Enrico Facoetti -. Ma prima che entri in vigore c'è ancora un po' di tempo per cambiarla».

«È una tassazione aggiunta che lo Stato chiede senza offrire ulteriori servizi al cittadino: quello che prima era una tariffa diventa un'imposta. Viene applicato lo stesso meccanismo dell'Imu, dove il Comune ad esempio deve chiedere 120 invece che 100, dovendo dare l'aumento allo Stato. Si vuole far cassa per coprire i buchi di bilancio».

Leggi di più su L'Eco di domenica 6 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA