Dodici candidati per otto posti
Il Pd rinvia a venerdì la decisione

Il Pd bergamasco è alle prese con sei donzelle e sei cavalieri da piazzare in quattro posti per genere. Con Mario Barboni dato per capolista, sono 4 i candidati e altrettante le candidate al Pirellone. Intanto Alessandro Sorte (PdL) si candida alle Regionali.

Il Pd bergamasco è alle prese con sei donzelle e sei cavalieri da piazzare in quattro posti per genere. Al netto del consigliere regionale uscente Mario Barboni (dato per capolista), infatti, sono quattro i candidati e altrettante le candidate che possono aspirare a un posto al Pirellone.

I democratici li dovranno selezionare tra una rosa di 12 nomi, raccolti dalle consultazioni territoriali. E la limatura non è facile, causa anche la candidatura di Maurizio Martina verso Roma, capolista, alla Camera, per Lombardia 2 (il collegio che comprende Bergamo).

In gioco ci sono Sergio Gandi, già promotore del comitato Bersani a Bergamo e consigliere comunale; il consigliere provinciale Matteo Rossi, i renziani Alessandro Frigeni, vicesegretario provinciale del Pd, e Jacopo Scandella, coordinatore dell'Alta Valle Seriana, l'ex sindaco di Verdellino Giovanni Bacis e Claudio Crescini, sostenitore della Kustermann. Sul fronte «rosa», la presidente della direzione del Pd Laura Rossoni, il sindaco di Casirate Luigia Degeri, Ludovica Paloschi, capogruppo di Romano, Elisabetta Olivari e Miriam Campana.

La direzione provinciale che lunedì avrebbe dovuto chiudere la squadra per le regionali è stata rinviata a venerdì.

Sul versante PdL, invece, Alessandro Sorte, vice capogruppo provinciale del Pdl, è pronto alla corsa per la Regione «La mia candidatura si pone all'interno di quel necessario ricambio generazionale all'interno del partito: dobbiamo andare oltre i burosauri che hanno governato il partito negli ultimi 20 anni, serve una scossa» spiega.

On line c'è già una prima versione del sito che caratterizzerà la sua campagna elettorale: www.labergamoforte.it. Per la corsa al Pirellone l'obiettivo è chiaro: «Ho due priorità: non raccontare favole alla nostra gente e portare in Regione la serietà e concretezza tipica dei bergamaschi».

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