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Indagini della Gdf in Regione

Gli uomini della Guardia di finanza sono andati al Consiglio regionale della Lombardia per acquisire documentazione amministrativo - contabile sulle spese sostenute dai gruppi di opposizione. Interrogato l'ex assessore Cattaneo.

Gli uomini della Guardia di finanza, su delega della Procura di Milano, sono andati al Consiglio regionale della Lombardia per acquisire documentazione amministrativo-contabile riguardante le spese sostenute dai gruppi di opposizione. Le Fiamme gialle si sono presentate nella mattinata di martedì 8 gennaio negli uffici lombardi: l'acquisizione fa seguito a un ordine di esibizione già notificato nel dicembre scorso e nella giornata odierna i gruppi hanno materialmente messo a disposizione degli inquirenti la documentazione richiesta.

Intanto in procura a Milano si è svolto l'interrogatorio di Raffaele Cattaneo (Pdl), ex assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità. Cattaneo è indagato per peculato, insieme a circa altri 60 consiglieri regionali lombardi di Pdl e Lega Nord, nell'ambito dell'inchiesta dei pm Alfredo Robledo, Paolo Filippini e Antonio D'Alessio sulle spese dei consiglieri. All'ex assessore sono contestate spese per 13.240 euro, secondo i magistrati, «estranee all'espletamento del mandato». Nel dettaglio, Raffaele Cattaneo ha acquistato il 30 novembre 2009 sei iPhone 16 G, tre stampanti Hp e un notebook Apple Macbook per un importo di 6.100 euro e il 23 dicembre 2006 sei notebook Sony Vaio Fw per 7.140 euro. E per queste spese avrebbe ricevuto il rimborso con i soldi pubblici.

Cattaneo ha spiegato ai pm, come lui stesso ha dichiarato al termine dell'interrogatorio, che quei computer e quegli Iphone li aveva acquistati «per i miei collaboratori che avevano - ha precisato - un regolare contratto con la giunta, ed erano componenti della mia segreteria». L'ex responsabile dei trasporti del Pirellone ha aggiunto che quando fece quella spesa, nel 2009, ci si stava avvicinando alla conclusione della legislatura e che i suoi collaboratori usarono quegli strumenti per rendere conto di quello che aveva fatto, non come assessore, ma come semplice consigliere. In sostanza ha pagato usando il budget del gruppo del Pdl per «evitare confusione tra le spese dell'assessorato e del gruppo consiliare».

Inoltre, da quanto si è saputo Roberto Alboni, consigliere Pdl, a cui vengono contestate spese per quasi 73 mila euro, non si è presentato ai pm.

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