Tares, che super salasso
Bergamo la rinvia di 9 mesi

La Tares, l'ultima edizione della tassa sui rifiuti approvata con il decreto Salva Italia e in vigore dal 1° gennaio di quest'anno, costerà cara a tutti i cittadini bergamaschi. Il Comune ha però deciso di prorogarla di nove mesi.

La Tares, l'ultima edizione della tassa sui rifiuti approvata con il decreto Salva Italia e in vigore dal 1° gennaio di quest'anno, costerà cara a tutti i cittadini bergamaschi. Solo nel Comune di Bergamo, dove ad oggi è attiva la Tia (Tariffa igiene ambientale), gli uffici dell'assessorato al Bilancio hanno stimato un gettito che si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Risorse che non resteranno nelle mani degli enti locali ma che confluiranno nelle casse delle Agenzie delle Entrate (il pagamento da versare al Comune avverrà tramite il modello F24 o con bollettino postale, come per l'Imu) con un taglio sui trasferimenti statali che erano comunque destinati a coprire la copertura dei costi relativi ai «servizi indivisibili» a carico dei Comuni, che vanno dall'anagrafe alla Polizia locale fino al rifacimento delle strade.

Ma il nuovo «Tributo sui rifiuti e sui servizi pubblici indivisibili» costerà ancora di più a tutti i cittadini che risiedono in Comuni dove c'è la Tarsu (Tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani) che a differenza della Tia introdotta dal decreto Ronchi nel 1997 e approvata nel 2006, è calcolata solo sulla superficie occupata e non sulla base della produzione di rifiuti e al numero di componenti del nucleo abitativo. È per questo che saranno le famiglie numerose a risentire di più della Tares, che come avviene già per la Tia, aumenta con l'aumentare dei componenti del nucleo.

La brutta notizia sta nel fatto che la maggior parte dei Comuni della Bergamasca, dal momento in cui avrebbero potuto convertire la Tarsu a Tia ha deciso di continuare con l'applicazione della vecchia imposta e che con l'arrivo della Tares, saranno costretti ad adeguarsi. Per questi Comuni l'aumento della tassa è stato calcolato tra il 25 e il 30%, perché se i cittadini che ad oggi versano la Tia dovranno versare 30 centesimi in più a metro quadro della superficie abitativa con un aumento stimato tra il 10 e il 15%, tutti gli altri subiranno un aumento ancora più pesante, dovendo applicare il principio di proporzionalità sulla produzione di rifiuti introdotto dalla Tia.

La novità introdotta dal Governo viene criticata dal tesoriere di Palafrizzoni che spiega le ricadute: «La Tares sarà un salasso – commenta Enrico Facoetti, assessore al Bilancio del Comune di Bergamo –. Gli uffici hanno stimato una cifra tra i 2 milioni e 700 mila euro e i 3 milioni. Tutte risorse che non resteranno nelle casse del Comune ma che, come è stato per l'Imu, andranno al Governo».

Il Comune di Bergamo ha però chiesto una proroga sull'applicazione: «Questa nuova tariffa non è corretta dal punto di vista giuridico perché si aggiungono addizionali sui servizi che non hanno niente a che vedere con i rifiuti - ha detto ancora Facoetti -. L'obbligo di delibera da parte del Comune è entro il 30 settembre, fino ad allora ce ne guarderemo bene dal far pagare i cittadini».

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