«Curato per una malattia che non ho»
Duello di 15 anni tra paziente e medici

Nell'Italia dei falsi invalidi, pronti a tutto pur di risultare malati per avere pensioni o agevolazioni, c'è un bergamasco che da quasi 15 anni sta portando avanti una battaglia legale per dimostrare il contrario, cioè di non essere malato.

Nell'Italia dei falsi invalidi, pronti a tutto pur di risultare malati per avere pensioni o agevolazioni, c'è un bergamasco che da quasi 15 anni sta portando avanti una battaglia legale per dimostrare il contrario, cioè di non essere malato.

O meglio: di essere stato curato per una malattia che non aveva. F. B., 55 anni, impiegato di Mapello, nel 1995 fu giudicato affetto dal Morbo di Crohn, un'infiammazione cronica dell'intestino, per la quale gli venne anche attribuita l'invalidità al 60%.

Ma lui, che nonostante le cure continuava a non stare bene, ha portato il caso «davanti a numerosi esperti riconosciuti - racconta l'uomo, che preferisce non veder pubblicate le proprie generalità complete - i quali mi hanno dimostrato che non avevo questa malattia».

Al bergamasco è stata revocata l'invalidità, ma non è ancora riuscito a convincere la giustizia: dopo aver perso due cause contro l'ospedale che diagnosticò e curò la malattia (il Sacco di Milano) ha presentato ricorso in Cassazione. Se ha ragione lui o il centro ospedaliero lo diranno i magistrati.

Tutto comincia nel '94, quando l'impiegato manifesta disturbi gastrointestinali che rendono necessari esami approfonditi. Fatte le prime visite, l'anno dopo viene indirizzato all'ospedale milanese, dove la diagnosi parla di «probabile Morbo di Crohn».

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