Cortenuova, ucciso al bar
Alla caccia di tracce di dna

Mercoledì 16 gennaio è iniziata, ma non si è conclusa, l'autopsia sul corpo di Ahmed Ammerti, il marocchino 47enne ucciso con tre colpi di pistola, sabato sera nel suo bar di Cortenuova. Il medico legale si è preso un giorno di tempo in più per altre analisi.

Mercoledì 16 gennaio è iniziata, ma non si è conclusa, l'autopsia sul corpo di Ahmed Ammerti, il marocchino di 47 anni ucciso con tre colpi di pistola, sabato sera nel suo bar di Cortenuova. Il medico legale incaricato dal pm Franco Bettini, titolare dell'indagine, si è infatti preso un altro giorno di tempo per delle analisi particolareggiate sul corpo della vittima: mentre ieri si è occupato di ricostruire la traiettoria dei proiettili calibro 7,65 all'interno del corpo e a definire con precisione i particolari della morte, oggi il dottor Maurizio Merlano, del dipartimento di Medicina legale dell'Università di Pavia, provvederà a rilevare la presenza di eventuali tracce di dna diverse da quello della vittima.

Gli inquirenti stanno infatti cercando di verificare se tra Ammerti e il suo assassino ci sia stato anche un contatto fisico, magari durante una breve colluttazione nella quale il marocchino possa aver magari graffiato l'omicida, fermando sotto le sue unghie tracce di dna del killer: in altri delitti, in passato, era accaduto.

In realtà dai primi accertamenti dei carabinieri seguiti alla morte di Ammerti non erano emerse tracce evidenti di colluttazione: a poco era servito, a tal proposito, quanto riferito dai tre marocchini testimoni dell'omicidio, visto che i tre banditi li avevano costretti a stare sdraiati per terra, schiacciando loro la testa a terra con gli stivali quando cercavano di sollevarla. L'unico contatto fisico - anche se indiretto, visto che i banditi indossavano ovviamente le scarpe - tra i malviventi e i presenti al «Coconut» sabato sera sembrerebbe dunque essere stato questo.

Dall'esame è inoltre emerso che i colpi calibro 7,65 sono stati esplosi a distanza piuttosto ravvicinata: due hanno ferito Ahmed al cuore e uno all'addome. Intanto continuano anche gli accertamenti dei carabinieri di Treviglio per risalire agli autori di quello che, a detta degli inquirenti, ha tutta l'aria di essere un agguato mirato a far fuori il titolare del «Coconut» per motivi ancora non del tutto chiari.

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