Riccardi: «Monti parte da Bergamo
perché è una terra a lui cara»

«Monti è un lombardo e non se ne vergogna. È un lombardo che sente i problemi del Paese e del Mezzogiorno. Ha voluto partire da una terra a lui cara, Bergamo, per poi andare in tutt'Italia. Le elezioni si decidono in Lombardia».

«Monti è un lombardo e non se ne vergogna. È un lombardo che sente i problemi del Paese e del Mezzogiorno. Ha voluto partire da una terra a lui cara, Bergamo, per poi andare in tutt'Italia. Le elezioni si decidono in Lombardia e noi siamo sensibili ai temi del federalismo e delle autonomie locali. Noi non vogliamo far arrivare nei territori pezzi di Roma». Lo afferma il ministro Andrea Riccardi in un'intervista a Tgcom24.

Quanto alla presunta telefonata di Bersani a Monti in cui si chiedeva una desistenza in Lombardia, Riccardi ha affermato: «Lo escludo perché in campagna elettorale corrono troppe voci che non sono realmente fondate. Telefonate se ci sono state hanno riguardato il ruolo del presidente del Consiglio e i segretari dei partiti che lo sostengono. Nessun accordo di desistenza sottobanco».

Sulle alleanze e tutte le voci che corrono tra gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra, Riccardi ha poi detto: «Non ci sono le categorie politiche per capire cosa sta facendo al Lista Monti. Si sente che siamo una stampella della sinistra e poi che siamo lì per fare un piacere al Pdl. Noi abbiamo delle idee e le proponiamo agli italiani. Monti non vuole creare un grande centro, ma andare avanti con un nuovo riformismo. L'attenzione europea è volta oltre alla figura di Monti al laboratorio di idee che si è creato».

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