Maroni: la vera lista civica è la mia
L'inno a Pino Daniele? Perché no!

Il segretario della Lega Nord Roberto Maroni è arrivato venerdì 18 gennaio a Bergamo, dove Mario Monti sarà domenica a una convention con i candidati della sua lista e ha attaccato il premier. «La mia è una vera lista civica, non come quella di Monti».

Il segretario della Lega Nord Roberto Maroni è arrivato venerdì 18 gennaio a Bergamo, dove Mario Monti sarà domenica a una convention con i candidati della sua lista e ha attaccato il premier. «La mia è una vera lista civica, di gente che ha messo a disposizione le sue competenze per questo progetto di governo di Lombardia. La mia lista civica è uno dei pilastri essenziali di questo progetto» ha sottolineato.

«I miei sono veri candidati locali e civici - ha aggiunto all'inaugurazione del  Maroni Point di via Corridoni 56 - espressione anche del territorio bergamasco, mentre quella di Monti è solo una lista per portare gente al Senato».

In redazione a «L'Eco di Bergamo», il candidato governatore della Lombardia ha ribadito la forte intenzione di trattenere sul territorio regionale il 75% delle tasse («È la mia grande sfida, io ci credo e a me le sfide piacciono»): in caso di vittoria nazionale, secondo Maroni, il problema non si porrebbe perché l'obiettivo è già stato siglato nel programma condiviso dagli alleati. Nel caso «malaugurato», dice lui, che a vincere siano altri, proprio la creazione di una macro regione del Nord, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli, sarebbe l'arma con cui trattare con Roma.

Maroni ha trattato anche i temi della Sanità («con il 75% delle tasse in Lombardia si potrebbe anche eliminare il ticket, almeno per le fasce più deboli della popolazione») e del lavoro («sono necessari sgravi fiscali, per chi assume apprendisti e per gli under 35 che creano un'impresa, così come si deve creare una zona franca a vantaggio fiscale per le imprese che, strangolate dalla pressione del fisco, potrebbero anche decide di lasciare l'Italia, come del resto sta già avvenendo»). E ha lanciato un'appello al voto contro il pericolo dell'astensionismo.

Infine, un siparietto divertente. Il cantautore Pino Daniele in giornata ha commentato: «Un mio brano per un politico? Bisogna vedere chi lo sceglie.... Se fosse Maroni? Sì, ma il pezzo deve essere in napoletano. Maroni è l'unico bluesman del Parlamento». La risposta di Maroni: «Mi ha conquistato, si potrebbe fare, domani lo chiamo. Del resto Pino Daniele mi è sempre piaciuto. Quando ero giovane io con alcuni amici avevo fondato a Varese una delle prime radio libere e una delle mie canzoni preferite era Je so' pazzo».

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