Trapianti, il Nitp compie 40 anni
I pionieri bergamaschi in 1ª linea

Più di 28 mila trapianti d'organo fatti da 43 unità di trapianto di 16 ospedali e l'aiuto di 130 unità in grado di procurare donatori. Sono i numeri di 40 anni di «Nord Italia Transplant» (NITp), che riunisce 6 coordinamenti dei trapianti.

Più di 28 mila trapianti d'organo fatti da 43 unità di trapianto di 16 ospedali e l'aiuto di 130 unità in grado di procurare donatori. Sono i numeri di 40 anni di «Nord Italia Transplant» (NITp), che riunisce 6 coordinamenti dei trapianti: Lombardia, Veneto, Venezia Giulia, Marche, Liguria e la Provincia di Trento. Quarant'anni celebrati lunedì al Comune di Milano con la «regia» del suo fondatore: Girolamo Sirchia.

Per l'occasione è stato presentato il cortometraggio «E la vita continua», realizzato dal regista Pino Quartullo con il sostegno della Fondazione Trapianti di Milano, della Fondazione Il Sangue e con la collaborazione dell'Associazione culturale Meltin' Pot di Roma. Vi hanno partecipato, a titolo gratuito, attori quali Ricki Tognazzi, Emanuela Rossi, Francesco Pannofino, Laura Lattuada, Ludovico Fremont, Andrea Dianetti, Pietro De Silva, Francesco Saverio Deodato, Cesare Bocci.

Un «corto» di 20 minuti - presentato alla Mostra di Venezia e in predicato di partecipare al David di Donatello – col quale Quartullo contribuisce a far crescere la cultura della donazione e del trapianto. Racconta in modo delicato e gradevole – con il coinvolgente brano di Vasco Rossi «Un senso» quale colonna sonora - il dramma di due famiglie destinate ad incrociarsi: quella di un giovane che perde la vita in motorino e quella di un attore che vivrà solo grazie al fegato che il primo gli dona.

Nel corso della manifestazione sono stati premiati, oltre agli attori e autori del cortometraggio, i «pionieri» dell' attività di trapianto: Mario Seveso e Giuseppe Sironi fra i rianimatori che hanno attivato il prelievo di organi, insieme a figure non mediche come Maria Pia Ricciardi e Bruna Benini, che sono state di supporto alle famiglie dei potenziali donatori.

E poi, trapiantatori di fama quali Antonio Vegeto, Luisa Berardinelli, Dinangelo Galmarini, Lucio Parenzan, Mario Viganò; le associazioni AIDO e ANED; gli «innovatori» Giuseppe Remuzzi (doppio rene), Bruno Gridelli e Enzo Adorno (split liver), Michele Colledan (multiviscerale), Vincenzo Mazzaferro (che ha fissato i criteri per il trapianto del fegato), Guido Pozza (isole pancreatiche), Adolfo Paolin (trapianto tessuti); organizzatori come Cristiano Martini e Duilio Testasecca.

Infine hanno ricevuto un riconoscimento anche i giornalisti che con l'informazione corretta hanno contribuito alla crescita del prelievo e del trapianto: Adriana Bazzi (Corriere della Sera), Francesco Brancati (Ansa), Simona Ravizza (Corriere della Sera).

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