«Chiarastella era in difficoltà
con uno dei due erogatori»

«Qualcosa è andato storto e l'ho notata improvvisamente in difficoltà con uno dei due erogatori». È il racconto degli istanti drammatici in cui ha perso la vita la speleologa di Villongo. «Sono stati attimi drammatici, ho visto che non reagiva».

In quel complesso carsico fatto di caverne e gelidi laghi naturali lei, Chiarastella Assolari, 45enne di Villongo, sposata e mamma di tre figli, si era immersa spinta dalla passione per la speleologia subacquea. Ossigeno che fa vivere, mentre cerchi di capire fino a dove sei disposto a spingerti per toccare un'emozione, dimenticando che una grande passione a volte, non ti fa calcolare il prezzo.

«Chiara era esperta e le condizioni generali della sorgente sabato erano ottimali, la visibilità era garantita e non c'era corrente». Lo racconta al telefono scosso per quanto accaduto sabato scorso a Valstagna, nel Vicentino, Luigi Casati, 48 anni di Lecco, uno dei massimi esperti mondiali di speleo-subacquea.

«L'esercitazione è iniziata attorno alle 14. Siamo scesi una settantina di metri, dei quali meno di una trentina in una grotta inclinata. Chiara era accanto a me e a un altro sub, tutto proseguiva come previsto. Ho notato che aveva regolarmente alternato l'erogatore come previsto, per garantirne la doppia funzionalità. Ma poi qualcosa è andato storto e l'ho notata improvvisamente in difficoltà con uno dei due erogatori. Subito ci siamo avvicinati e siamo intervenuti. Sono stati attimi drammatici, ho visto che non reagiva. Ho avuto la sensazione che fosse stata colpita da un improvviso malore».

Tutto su L'Eco di Bergamo del 22 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA