Tutti online su Facebook:
serve per studiare insieme

Tutti connessi, genitori e figli, ma ciascuno a suo modo. Mondi paralleli che scivolano uno accanto all'altro, favoriti da Facebook dallo smartphone, che ha reso tutto portatile e tutto incontrollabile. Ma qualche anticorpo sta già nascendo.

Tutti connessi, genitori e figli, ma ciascuno a suo modo. Mondi paralleli che scivolano uno accanto all'altro, favoriti da Facebook dallo smartphone, che ha reso tutto portatile e tutto incontrollabile. Ma qualche anticorpo sta già nascendo.

L'Osservatorio sulla comunicazione adolescenziale: tra reale e virtuale (Oscarv@bergamo), nato a fine 2011 dopo il lavoro su piazze reali e piazze virtuali, ha concluso la seconda ricerca su come gli adolescenti comunicano e si relazionano.

Ne è nato un libro «Identità, fragilità ed aspettative nelle reti sociali degli adolescenti» a cura di Marco Lazzari e Marcella Jacono Quarantino, edito da Bergamo University Press che sarà presentato venerdì e sabato nel corso di una due giorni interattiva.

Il 25 gennaio, presso lo spazio Polaresco si terrà dalle 16 alle 19 si terrà una «unconference» non-conferenza fatta di lavori in gruppi per immergersi nei temi alla base della ricerca e «cafè groups», microgruppi di quattro persone per individuare i punti ancora aperti. Sintesi del lavoro a cura di Ivo Lizzola, docente all' Università di Bergamo.

Sabato 26 gennaio all'università, sede di Sant'Agostino, alle 9 presentazione della ricerca che ha affrontato temi importanti (esiste, per l'adolescente, una vera e propria dicotomia tra la piazza virtuale e la piazza reale? Quali comunicazioni e relazioni si costruiscono nelle due piazze ? Identità o maschera? Come si possono esprimere le fragilità in virtuale? Quali rischi e quale consapevolezza? Quale ruolo dell'adulto?) attraverso 4 focus group composti da 80 studenti, genitori, insegnanti, educatori; un questionario di 230 domande con 1402 studenti di 24 scuole superiori di Bergamo e provincia, 470 delle medie di città e provincia; 40 interviste nei quartieri di Monterosso e Celadina e altre 40 allo Spazio Polaresco, all'Orio Center, allo stadio, in centro città e negli oratori).

Tutto su L'Eco di Bergamo del 24 gennaio

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