Discarica d'amianto a Sedrina
Il sindaco frena, timori in paese

Per anni ha dato lavoro a decine di famiglie sedrinesi, ma adesso che non si parla più di estrarre calce, ma di riempire di cemento amianto la cava Santa Barbara in località Cacosio, la grande voragine è guardata con un po' di preoccupazione.

Per anni ha dato lavoro a decine di famiglie sedrinesi, ma adesso che non si parla più di estrarre calce, ma di riempire di cemento amianto la cava Santa Barbara in località Cacosio, la grande voragine è guardata con un po' di preoccupazione.

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. In paese niente era trapelato fino a quando, nei giorni scorsi, si è saputo che la società Unicalce, proprietaria dell'area di cava, ha fatto pervenire alla Regione una domanda per la «Valutazione di impatto ambientale» per «la realizzazione e l'esercizio di una discarica per rifiuti costituiti da materiali in matrice resinoide/cementizia contenenti amianto». In parole povere, una discarica di cemento amianto all'interno della cava, ormai in via di esaurimento per quanto riguarda l'estrazione di calce.

Quanto presentato finora da Unicalce è un progetto, depositato in Comune, Comunità montana, Provincia e Regione, che prevede la coltivazione in dieci anni della cava per un totale di quasi 600 mila metri cubi di cemento amianto (eternit), di cui è stata presentata in Regione una domanda di valutazione ambientale. Nei primi giorni di febbraio scadranno i tempi per presentare eventuali osservazioni. «È stato un po' un fulmine a ciel sereno – sostiene il sindaco –. Sicuramente valuteremo attentamente il progetto anche con l'ausilio di esperti: il problema dell'eternit c'è e va affrontato». Il sindaco esprime però alcune perplessità, in primo luogo perché «quell'area è da tempo interessata da movimenti franosi sulla parete a confine con Sedrina Alta – aggiunge –. Avevamo stipulato una convenzione con Unicalce proprio perché si voleva risolvere il problema togliendo la parete stessa. Per due volte, in sei anni, Unicalce ha rimandato l'intervento di messa in sicurezza e oggi nel progetto della discarica di quell'intervento non ne vedo traccia».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 28 gennaio

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