Meno cause, non ci sono i soldi
Più fallimenti e bonus bebè falsi

Anche la giustizia risente della crisi. «Si registra una diminuzione dei flussi - ha osservato la presidente della corte d'appello di Brescia Graziana Campanato,-. E uno dice: strano, in tempo di crisi dovrebbero aumentare. Ma forse è che non ci sono risorse».

Anche la giustizia risente della crisi. «Si registra una diminuzione dei flussi - ha osservato la presidente della corte d'appello di Brescia Graziana Campanato,-. E uno dice: strano, in tempo di crisi dovrebbero aumentare. Ma forse è che non ci sono risorse nemmeno per promuovere le cause di lavoro. Questo è un elemento significativo della crisi». Detto che l'aumento di furti e rapine può essere sintomatico di una certa disperazione, detto che lo spaccio di droga è purtroppo ammortizzatore sociale a cui ricorre più di un disoccupato, anche i crimini di natura economica mostrano segnali che vanno oltre la quota fisiologica dei furbetti del 740 e dei «bidoni» di professione. La cifra più allarmante è quella dei fallimenti. Nell'arco di tempo preso in esame dalla Procura (dall'1/7/11 al 30/6/12), nella Bergamasca se ne sono registrati 226, due ogni tre giorni, cresciuti di più di un terzo rispetto al periodo precedente (142). Resta alto anche il numero dei reati in materia tributaria: 660, uno in più rispetto ai 12 mesi precedenti.

Insomma, si continua a evadere le tasse con i soliti metodi. L'omissione di presentazione della dichiarazione dei redditi o dell'Iva (che ha rilevanza penale se l'imposta evasa è superiore a 77.468,53 euro). L'occultamento o la distruzione di documenti contabili obbligatori, al fine di non far ricostruire i redditi o il volume di affari. La dichiarazione fraudolenta dei redditi o dell'Iva mediante fatture relative a operazioni inesistenti. L'emissione di tali fatture false per consentire a terzi di evadere.

Riguardo l'Iva, tra le altre cose, la Finanza fa notare «la particolare rilevanza che ha assunto il fenomeno dell'indebita percezione di rimborsi e di crediti non spettanti». E, a proposito di indebite percezioni, fa scalpore l'impennata del numero di coloro che hanno riscosso il bonus bebè pur non avendone titolo: da 7 si è passati a 136. Anche questo può essere letto come un fenomeno-spia della crisi, trattandosi di somme modeste e di truffe artigianali. Infine, pur non lamentandosene pubblicamente, pure la magistratura del nostro distretto (Bergamo-Brescia-Mantova-Cremona) ha adottato la sua piccola spending-review.

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